Dzeko affonda gli austriaci Poker Roma e primo posto

La Roma sbanca Vienna, si porta da sola in testa alla classifica del proprio girone e con questa vittoria per 4-1 mette una seria ipoteca sulla qualificazione ai sedicesimi di finale. Un successo arrivato in rimonta e figlio di quei progressi sotto il profilo della personalità che aveva elogiato Spalletti alla vigilia della partita. Una sfida dove Edin Dzeko ha fatto ancora una volta la parte del leone. Doppietta a parte, il bosniaco ha lottato, difeso mille palloni e partecipato attivamente al gioco. Un’altra prova da circoletto rosso, per un Dzeko molto diverso da quello sbiadito della scorsa stagione.

La gioia di Daniele De Rossi, 33 anni, dopo il gol del 2-1 . Ap

La gioia di Daniele De Rossi, 33 anni, dopo il gol del 2-1 . Ap

Tra errori e risposte — Spalletti è in totale emergenza difensiva ed allora dietro torna a 4, con De Rossi in coppia con Rüdiger e i brasiliani Bruno Peres e Juan Jesus sugli esterni. Fick invece conferma la formazione dell’andata, ad eccezione del portiere Almer (infortunato proprio all’Olimpico e di Stronti, che lascia il posto al rientrante Rotpuller). Neanche il tempo di organizzarsi che la solita dormita di Juan Jesus apre le porte al vantaggio austriaco: cross di Venuto, erroraccio in uscita di Alisson (con la complicità di Rüdiger) e rete di Kayode, che appoggia in rete sul palo opposto. La Roma però ringhia subito, come ha detto Spalletti alla vigilia, e due minuti dopo trova il pari con Dzeko, bravo a chiudere con un elegante tap-in la bella discesa (con assist) di Bruno Peres. Proprio il brasiliano a destra è una delle chiavi del match, con una spinta continua fatta di traversoni e giochi a due con Perotti. Intanto Kayode e De Rossi se le promettono e se le danno anche, con il giallorosso che pareggia il conto del gol al 18′. Stavolta a sbagliare è la difesa viennese, con Hadzikic e Martschinko che non rinviano, cincischiano e regalano al capitano giallorosso il pallone del pari (a porta vuota). La reazione austriaca è affidata spesso e volentieri a Venuto, che a destra mette spesso in difficoltà Juan Jesus, sfruttando l’assistenza un po’ di Stryger e un po’ di Grünwald, che a turno sovrappongono in fascia. L’occasione per segnare ancora ce l’ha però la Roma al 30′, quando sull’ennesima bella giocata di Bruno Peres è lo stesso Stryger ad anticipare in extremis El Shaarawy ed a negargli l’opportunità di colpire a botta sicura.

Dominio giallorosso — Pronti via e la Roma ha almeno tre occasioni per passare ad inizio ripresa, con due palle passanti di El Shaarawy che mettono in entrambi i casi Dzeko davanti al portiere ed un cioccolatino di Paredes che in verticale pesca Perotti, ma l’argentino a tu per tu con Hadzikic calcia debolmente tra le braccia del portiere avversario. Al 20′ però il giochino riesce: ancora una palla al bacio del Faraone per l’inserimento di Dzeko, che al volo di piatto supera sullo slancio Hadzikic, per poi ribadire in gol il pallone che aveva sbattuto sul palo. La partita di fatto è segnata, con i giallorossi a gestire forze e uomini e l’Austria Vienna che non ha più la forza per reagire. Allora Fink ci prova mettendo dentro un centravanti fresco, Friesenbichler per Kayode, ma i risultati sono a dir poco approssimativi. Anzi, a segnare ancora è la Roma con Nainggolan, che approfitta di una respinta di Filipovic per insaccare di piatto destro da dentro l’area. C’è ancora tempo per un brivido finale, con Dzeko ad un soffio dalla tripletta personale con una staffilata di destro da fuori. E per la rete finale di Grünwald, che fissa il risultato sul 4-2 per la Roma. Poi tutti sotto la doccia, in attesa della prossima sfida.

Dal nostro inviato Andrea Pugliese 

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