Dybala, punizioni da artista Nel club di Pirlo, Del Piero e…

Il terzo sigillo bianconero su punizione richiama inevitabilmente il secondo: stessa avversaria, l’Udinese, stesso portiere, Karnezis, stesso esito personale, doppietta. Paulo Dybala ci ha preso gusto: contro i friulani è arrivato il terzo gol su punizione con la maglia della Juve in campionato, una splendida pennellata dopo le parabole velenose al Verona (il 6 gennaio scorso, 3-0) e appunto all’Udinese (il 17 gennaio, 4-0 a Udine). E così, in attesa che si sblocchi l’altro specialista Pjanic (oggi in panchina), l’argentino si iscrive al club degli marcatori da fermo di casa Juve. Dybala, al quarto centro in A (uno lo aveva realizzato ai tempi di Palermo), nel mirino ha messo Zidane, che di gol così in A ne aveva fatti 5. Punizione da urlo, sì, anche se il rigore trasformato a inizio ripresa valeva 3 punti: “Per fortuna sono riuscito a fare anche il secondo gol – ha detto Dybala a Premium Sport – sono contento per me e per la squadra, ma dobbiamo comunque migliorare. L’Udinese è una buona squadra, bisogna essere più bravi a tenere la palla. Fuga? Noi dobbiamo pensare a noi stessi e continuare così senza curarci degli altri. Ora comincia una settimana difficile, ma dobbiamo fare bene tutto il mese, perché sarà determinante per la nostra stagione.”

pirlo e la “maledetta” — I tifosi bianconeri delle ultime generazioni hanno negli occhi le “maledette” di Pirlo, un marchio di fabbrica che ha lanciato il centrocampista del New York City nell’Olimpo degli specialisti di Serie A: 28 centri come Mihajlovic (e 12 sui 16 complessivi in campionato con la maglia bianconera). “Più lontano mi trovo dalla porta e meglio è, infatti la distanza da cui si tira è direttamente proporzionale all’effetto che si riesce a imprimere. Meno si è vicini e più il pallone si abbasserà velocemente”, ha spiegato Pirlo nel suo libro, raccontando come il suo “piatto forte” non fosse nato per caso ma costruito dopo tentativi e tentativi di “imitare” in allenamento le punizioni del brasiliano Juninho Pernambucano.

da platini a del piero — Prima di Pirlo, c’erano stati Del Piero (22 gol su punizione in A) e Baggio (21, di cui 8 con la Juve), che si esibivano nel classico tiro a giro a scavalcare la barriera e colpire sul palo scoperto dal portiere. Specialità nella quale si aveva ottenuto buonissimi risultati (5 centri) anche Zidane (curiosità: indossava la maglia numero 21, come Pirlo e lo stesso Dybala…). E poi c’erano le punizioni di Platini. Le Roi, calciando da fermo è andato a bersaglio 15 volte in A, e quanto a repertorio non c’erano limiti: fu il primo a segnare calciando rasoterra sotto la barriera.

 Gasport 

Precedente Sassuolo-Crotone streaming – diretta tv, dove vederla Successivo Se Buffon perde i poteri... Ci pensa La Joya: da solo