Le prime sensazioni?
“Sono molto contento di essere qui, molto felice di poter iniziare dopo una lunga attesa. Avevo voglia di conoscere i compagni, l’allenatore e chi lavora per la Roma. Sono contento di essere qui”.
Come hai vissuto queste ore?
“È stato tutto molto veloce, io avevo voglia di cominciare e abbiamo deciso velocemente. E poi abbiamo firmato insieme per cominciare questa avventura”.
Cosa ti ha convinto di più a dire di sì?
“Tanti aspetti, la chiamata del mister, del direttore, aver potuto parlare col presidente, sono stati i punti più importanti. Mi hanno dato certezze, il mister è stato anche chiaro con le sue idee, poi giocare per questa squadra, per cosa rappresenta nel paese e nel mondo”.
Cosa significa lavorare con Mourinho?
“Lo conosciamo tutti, quello che ha fatto e quello che farà. Le sue chiamate mi hanno emozionato, ho parlato a lungo con lui, abbiamo fatto una bella chiacchierata. Ho avuto la fortuna di giocare con i più grandi della storia del calcio e ora posso dire di poter lavorare con uno dei migliori allenatori della storia del calcio”.
Sei pronto per la passione dei tifosi giallorossi?
“Quando uno gioca all’Olimpico, per noi sudamericani, è come giocare in Argentina. Le sensazioni sono belle”.
Sulla vittoria della Conference.
“Sono rimasto impressionato per come la gente ha festeggiato la Conference e come ha ringraziato la squadra, questo dimostra il calore e i sentimenti della città per il calcio e per questa maglia. È importante avere i tifosi vicini nei bei momenti e anche in quelli brutti. Voglio ringraziarli per tutti i messaggi, difficile rispondere a tutti perché sono tantissimi. Spero di vederli presto, conoscerli a Roma, e dargli tante gioie”.