Dybala: “Ero un campione di scacchi. E ho un gorilla in salotto…”

L’argentino della Juventus si racconta a Vanity Fair: “Niente auto, colleziono maglie: che rabbia l’asta persa per quella di Maradona. Il Covid? I negazionisti valgono i terrapiattisti…”

“Se ho paura del Coronavirus quando incontro i tifosi? Io l’ho già avuto, casomai sono loro a doversi preoccupare quando incontrano me. I negazionisti hanno lo stesso valore intellettuale dei terrapiattisti”. Paulo Dybala, sulle pagine di Vanity Fair, usa parole dure con chi prende poco sul serio il Covid-19, un incubo che ha vissuto sulla sua pelle dal 21 marzo al 6 maggio scorso. Nell’intervista, l’attaccante della Juventus ha raccontato tanto di sé e delle sue passioni, a partire dall’infanzia, quando era un campione di scacchi: “Fino all’età di 18 anni ho partecipato a diversi tornei nella mia città, Cordoba. Vincevo quelli provinciali, poi ho fatto il salto a livello nazionale e ho conquistato un buon secondo posto. Quindi hanno cominciato a farmi sfidare giocatori più grandi e spesso sono stato eliminato a metà percorso. Se trovassi qualcuno con cui farlo, giocherei ancora. Sono paziente, studio le mosse dell’avversario e gli faccio male quando posso”. Una pazienza che lo accompagna anche nella vita di tutti i giorni: “In generale sono un tipo che sa aspettare, che sa concentrarsi per fare le mosse giuste al momento giusto. Nel mio lavoro cerco sempre di avere obiettivi a corto raggio, perché sono i più facili da raggiungere”.

IL NONNO

—  

L’argentino, poi, parte dai connotati fisici per raccontare la storia degli uomini della sua famiglia: “Gli occhi li ho presi da mio nonno paterno. È morto quando avevo 4 anni, ma in famiglia si raccontano tante storie: pare che appena arrivato in Sudamerica (dalla Polonia, n.d.r.) abbia dormito due settimane in un campo di grano, morendoci quasi di fame prima di essere salvato da alcuni contadini. Poi, piano piano, ha costruito la sua vita. Io sono orgoglioso di ciò che ha creato e degli insegnamenti che ha lasciato, che sono gli stessi che mi ha impartito mio padre: essere responsabili, rispettare la gente, crescere negli aspetti umani”. E proprio sul padre: “Era un uomo tranquillo, silenzioso, che amava il calcio più di ogni cosa e ha trasmesso la passione a noi fratelli. Ci portava ovunque potessimo giocare, ovunque ci vedesse felici. Era un amante delle macchine e le cambiava spesso: Volkswagen, Chevrolet, Volvo”.

FOLLIE

—  

Proprio dal padre Dybala ha preso la passione per il calcio, un po’ meno quella per le auto: “Negli ultimi dieci anni ne ho cambiate tre. Cosa me ne faccio? Siamo spesso in giro per le gare in Europa e in Italia e neppure le potrei usare. In più la Juventus ci fornisce un’auto aziendale. L’ultima che ho comprato la usa la mia fidanzata. Sto molto attento a spendere soldi, una raccomandazione che mi ripetono sempre i miei familiari. Il gorilla che ho in salotto l’ho trovato a una cena di beneficenza a Parigi, organizzata dal mio ex compagno di squadra Blaise Matuidi, per finanziare alcuni progetti di solidarietà in Africa, ma non sono un collezionista d’arte, è stato il mio unico investimento. Colleziono solo maglie da calcio, ne ho a centinaia. Una casacca di Del Piero, all’asta, mi è sfuggita per un soffio. E anche una di Maradona indossata in una partita contro il Brasile: qualcuno ha accettato di pagarla più di me”

oriana

—  

Dybala in casa ha anche un pianoforte, che però è la fidanzata, la cantante, modella e attrice Oriana Sabatini a usare davvero: “Io riesco a suonare solo canzoni facili con pochi accordi. Principalmente pezzi reggaeton. Oriana riesce a farmi aprire e a farmi vedere ogni giorno le cose in modo diverso. Comunichiamo tanto e facciamo tante cose assieme, anche se ciascuno conserva il proprio spazio. A parte sul divano la sera, quando vediamo un film lei vorrebbe stare sempre abbracciata, io un po’ meno. Stare tutto il giorno appiccicati non va bene. Se la sposerò? Più avanti”.

Precedente Diretta/ Potenza Bari streaming (risultato finale 1-4) video tv: poker di Simeri! Successivo CR7 di testa nella storia: gol numero 746, è quarto con Puskas tra i bomber di tutti i tempi

Lascia un commento