Le immagini, a vederle e rivederle, commuovono. Ed emozionano tutti quelli che, in questi due anni, hanno considerato Paulo Dybala il valore aggiunto della Roma. L’unico, forse, capace di colmare un po’ quel vuoto – tecnico ed emotivo – lasciato dall’addio di Totti. Precisando: Francesco ha lasciato una voragine perché mai nessuno sarà come lui. Ma Dybala, senza voler scimmiottare altri, come quando cercavano di fargli prendere la “10” perché gli parlavano di marketing, mentre lui rispondeva con un’altra parola: rispetto, ha cercato di essere se stesso. Ha giocato, regalato assist e magie, emozioni. È stato spesso male? Sì. Non ha avuto quella continuità che ci si aspettava? In parte, visto che poi ha giocato il 75% delle partite. Ha dato l’impressione di anteporre l’Argentina alla Roma nei finali di stagione? Può essere. Le critiche le abbiamo elencate tutte. Ma poi c’è (stato) anche tanto altro: gli occhi dei bambini, la maschera, le maglie vendute, le lacrime di Budapest, la capacità di far tornare ragazzini anche quelli un po’ più grandi che, nel vederlo a Roma con la Roma, se lo coccolavano come certe storie che sembrano destinate a finire con l’estate e invece te le porti dietro in autunno, inverno e primavera. “Quando la vita poi esagera” cantava Marco Mengoni in “Due vite” la canzone che ha vinto Sanremo nel 2023, pochi mesi prima della maledetta finale di Europa League. Paulo Dybala, in una Roma non ricchissima di talento puro, in questi ultimi anni, è (stato) un’esagerazione.
Dybala e il saluto ai tifosi a Cagliari
Ed è per questo che emoziona vederlo camminare sotto al settore ospiti di Cagliari dopo uno 0-0: davanti a lui 400 romanisti, dietro migliaia a sperare che non sia davvero l’ultima. Paulo ha salutato con Celik, poi da solo. Ha applaudito, ringraziato, salutato. Si è emozionato ed è tornato indietro a testa bassa, con il nuovo taglio di capelli a coprire un po’, solo un po’, gli occhi lucidi. Difficile vederlo domenica prossima all’Olimpico contro l’Empoli. Più facile che quello di stasera sia stata la fine di un amore bellissimo. Peccato che non si abbia avuto il coraggio di viverlo fino in fondo.
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