Dybala divide gli ex juventini: “È una bandiera”. “No, troppi dubbi”

Di Livio: “Ai numeri 10 ci si lega a vita”. Serena: “Capisco la prudenza del club sul rinnovo”. Cabrini: “Il valore non si discute, ma contano anche altri fattori”

Ecco cosa pensano del caso-Dybala tre ex juventini: Antonio Cabrini, Aldo Serena e Angelo Di Livio.

antonio cabrini

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“Paulo Dybala non è certo un giocatore che scopriamo adesso o che ha ancora bisogno di dimostrare qualcosa: quando è nel pieno della condizione è un elemento di primo livello che può cambiare le sorti di una squadra. Però valutare se, come e per quanto rinnovargli il contratto è un discorso su cui non ci si può esporre dall’esterno, perché dipende da tutta un’altra serie di fattori, legati soprattutto all’idea e alla politica della società. A prescindere del valore del giocatore dipende il club deve tenere conto dei fattori economici, dei tempi, del momento in cui si trova, dei programmi per il futuro. Queste sono scelte che solo chi ha il quadro d’insieme può fare. Sicuramente quando sta bene la qualità dell’argentino non si discute e la abbiamo vista anche in questa stagione, anche se poi dipende anche da come lo fa giocare l’allenatore, dal modo in cui lo utilizza e da cosa gli chiede. Però lui può ricoprire il ruolo sia di seconda punta che di trequartista dietro gli attaccanti, garantendo in entrambi i casi i gol. Sicuramente avere un centravanti importante al suo fianco può aiutarlo, ma soprattutto la questione è costruire un apparato offensivo che gli permetta di rendere al meglio. Ritengo che davanti Allegri abbia gli uomini per crescere molto sotto il punto di vista offensivo, è solo una questione di condizione fisica, di stato di forma e di automatismi, ma resta un reparto di ottimo livello. Come quello difensivo, che infatti dopo qualche problema iniziale adesso funziona bene. Vedremo già a gennaio”.

aldo serena

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“Se la Juve decidesse di scegliere la via della prudenza, con un contratto meno lungo di un quinquennale, io sinceramente capirei. Mi sembra una tutela comprensibile. Paulo Dybala è un grande giocatore e sono convinto che la Juve punterebbe con decisione su di lui, se capisse che è un attaccante in grado di avere continuità. In fondo lo ha sempre aspettato e Dybala in questi anni, con vari allenatori, è sempre stato centrale nel progetto. Gli infortuni recenti però fanno pensare: con diversi episodi muscolari nel passato, è giusto essere cauti e non sbilanciarsi. In tutto questo, c’è anche una questione tattica che secondo me è giusto considerare. Il mio Dybala preferito è quello della prima era Allegri, quando giocava davanti con Higuain e faceva la differenza: lui e Gonzalo si trovavano, avevano un dialogo tipico di due giocatori con tecnica superiore. E la Juve, con loro, vinceva, Paulo in quegli anni faceva la differenza anche nei primi metri, con lo spunto in velocità che gli permetteva di essere sempre pericoloso. Ora è nella completa maturità psicologica e mentale, ma il giocatore mi entusiasma meno e credo abbia bisogno di una collocazione tattica particolare: per essere efficace, deve giocare in un certo modo. Per me non è assolutamente un esterno, perde molta qualità se parte largo sulla destra. Dybala è senza dubbio una seconda punta, un giocatore che deve stare vicino a un attaccante centrale per sfruttare al massimo le sue qualità e aiutare la squadra anche come uomo assist. In quella posizione sì, può rendere al meglio, come ha già dimostrato in quegli anni con Allegri”.

angelo di livio

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“La prima cosa, scontata ma fondamentale, è che Dybala deve tornare a stare bene, perché troppi infortuni fanno male alla squadra. Però Paulo è un top, e i giocatori top devono stare alla Juve. E questa squadra ha un gran bisogno di uno come lui, lo si è visto quando è mancato per come a volte la squadra fatica a creare occasioni. In quanto alla durata del contratto, ai numeri dieci ci si lega per sempre. È già successo in passato, con Del Piero alla Juve, con Totti alla Roma. Sono quel genere di giocatori per cui non si fanno troppi calcoli. E se Dybala sta bene è quel tipo di figura. La Juve in questi ultimi tempi ha ritrovato solidità, ma gli sono mancate ancora qualità e accelerazioni: la fantasia di Dybala e gli strappi di Chiesa, per fare una sintesi che può rendere l’idea. Federico è un altro che va recuperato assolutamente, e poi entrambi possono stare in un tridente, con l’argentino che parte largo a destra e l’azzurro a sinistra. E poi serve un centravanti a tutti i costi, uno che possa fare da riferimento e occupare l’area. Sento parlare di Scamacca, che mi piace ed è un investimento giusto anche per il futuro. In estate bisognava prendere Dzeko: se lo sono lasciati sfuggire, ma sarebbe stata la soluzione perfetta. Ma adesso non è tempo di rimpianti: per lo scudetto ormai è tardi, l’Inter viaggia troppo spedita e anche il Milan è solido. Visti i troppi punti persi l’obiettivo dell’annata è tornare in Champions League e questo è decisamente possibile. Dybala servirà subito ed è sicuramente un punto da cui ripartire per il futuro”.

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