Driussi, capocannoniere in Argentina: sette gol, rinnovo con il River Plate e clausola da 18 milioni

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Driussi, capocannoniere in Argentina: sette gol, rinnovo con il River Plate e clausola da 18 milioni

Punta centrale o ala destra nel 4-3-3, ha vinto nel 2015 la Coppa Libertadores con il club di Buenos Aires e il Sudamericano Under 20 con la nazionale argentina. Ha prolungato il contratto fino al 2019, ma in estate potrebbe sbarcare in Europa.

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Punta centrale o ala destra nel 4-3-3, ha vinto nel 2015 la Coppa Libertadores con il club di Buenos Aires e il Sudamericano Under 20 con la nazionale argentina. Ha prolungato il contratto fino al 2019, ma in estate potrebbe sbarcare in Europa.

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ROMA – Rodolfo D’Onofrio, presidente del River Plate e imprenditore nel settore assicurativo, lo ha convinto a rinnovare il contratto fino al 2019. E la chiave per superare le resistenze di Sebastian Driussi, attaccante, vent’anni, argentino, nuovo idolo dei tifosi allo stadio “Monumental” e capocannoniere della “Primera Division” con sette gol in dieci partite (due doppiette al Defensa y Justicia e al Velez Sarsfield), non è stata rappresentata soltanto da un sensibile ritocco dell’ingaggio, ma anche dall’inserimento nell’accordo di una clausola di rescissione da diciotto milioni di euro, come ha rivelato il quotidiano “Olé”. La firma è arrivata il 9 novembre, negli uffici di D’Onofrio, ed è stata ufficializzata con un tweet. Ha partecipato alla riunione decisiva anche Matias Patanian, vicepresidente dei “Millonarios”

IL CARTELLINO – Un compromesso, quello trovato dal River Plate con Driussi, che si è fatto tatuare sul braccio destro il suo anno di nascita (1996): il club di Buenos Aires ha evitato il pericolo di perderlo a un prezzo molto basso e la punta ha concordato il suo prezzo, aprendo la porta a un imminente trasferimento all’estero, in Europa. Il suo cartellino appartiene al 75% al River e al 25% al gruppo di manager che lo rappresenta: BBC Management, la stessa scuderia che cura gli interessi di Simeone junior, Mario Lemina e Luiz Adriano. Una carriera, quella di Driussi, che sembra aver preso la piega giusta: da bambino prodigio, da talento con la filigrana ma un po’ discontinuo, a gioiello in fase di maturazione, di crescita, in grado di cominciare a fare la differenza. 

LA COPPA LIBERTADORES – L’evoluzione è in corso: Driussi ha imboccato la strada giusta, nonostante il River Plate sia vivendo una stagione un po’ anomala, senza lampi, con un nono posto in classifica che genera malumore tra la gente, a dieci punti di distanza dall’Estudiantes, primo a quota 26. Gli ostacoli non mancano per il club biancorosso, che l’anno scorso – nel 2015 – aveva conquistato la Coppa Libertadores superando in finale i messicani del Tigres. E in panchina già c’era Marcelo Gallardo, 40 anni, ex trequartista, scuola River e un passato da giocatore anche in Francia con le maglie del Monaco e del Paris Saint Germain.

LA GUIDA – Gallardo ha aiutato Driussi a compiere il salto di qualità. Gli ha cambiato anche il ruolo: da esterno, da ala nel 4-3-3, a centravanti di manovra. E così Driussi ha ricominciato a incidere senza pause, proprio come era avvenuto all’inizio del 2015 in occasione del Sudamericano Under 20, vinto in finale dalla nazionale argentina di Humberto Grondona: suo uno dei due gol contro l’Uruguay. In quel periodo si muoveva quasi sempre sulla fascia destra in un tridente completato da Giovanni Simeone (capocannoniere del torneo con nove reti e ora al Genoa) e Angel Correa, che la Sampdoria ha ceduto in estate all’Atletico Madrid.

RAMON DIAZ – Sebastian Driussi si è fatto largo nel vivaio del River Plate. E’ nato a Buenos Aires il 9 febbraio del 1996, è alto un metro e 79, pesa 80 chili, ha lo stesso soprannome (“La Joya”) dello juventino Paulo Dybala e possiede anche il passaporto italiano. Da bambino sognava di giocare con il numero dieci e il suo idolo era Andres D’Alessandro, ma per caratteristiche di gioco e struttura muscolare ricorda Sergio Aguero, stella del Manchester City. E’ ambidestro, ha esordito in campionato il 2 dicembre del 2013: vittoria per 1-0 contro l’Argentinos Juniors. A lanciarlo era stato Ramon Diaz, che adesso allena l’Al-Hilal in Arabia Saudita. In “Primera Division” ha disputato trentasei partite e ha realizzato undici gol (il primo al Banfield, era il 19 aprile del 2015).

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