Doveri: “Arbitrare la squadra della propria città? Sarebbe un passo avanti culturale…”

Il fischietto toscano ospite di una tv: “La Var mi dà serenità. Arbitro donna in A? Sono state tolte le barriere. E i calciatori ora sono più competenti sul regolamento”

Daniele Doveri è stato praticamente arbitro dello scudetto: Milan e Inter, Inter e Milan nelle ultime cinque partite di campionato: per lui, 17 presenze stagionali, più di tutti. Ospite di “30° Minuto” negli studi di Italia 7, il 44enne direttore di gara e presidente di sezione arbitrale Roma 1 ha trattato vari temi. Anche, come anticipato da Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, la forte possibilità che nella prossima Serie A possa esordire l’arbitro donna Maria Sole Ferrieri Caputi. “Ferrieri Caputi sta facendo bene e si toglierà delle soddisfazioni anche in A – ha raccontato Doveri -. Per me l’arbitro dev’esser bravo, indipendentemente dal sesso. Non sono state date spinte per le quote rosa, si sono tolte delle barriere”. Poi, un problema riemerso nelle battute finale di campionato: “Arbitrare la squadra della propria città? Sarebbe un grosso passo in avanti dal punto di vista culturale. Per esempio, all’estero succede normalmente”.

Var e pagelle

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Poi, ecco il tema-Var. “Una volta dovevi gestire la frustrazione dei calciatori. Oggi hai un collega che ti dà conferma su alcuni episodi e tu ti senti molto più tranquillo, perché se sbagli vieni chiamato. Ma dà grossa tranquillità anche ai calciatori. Agevola lo svolgimento delle gare. Saper di poter correggere una decisione, a me, fa stare molto tranquillo. Il rapporto coi tecnici? L’approccio è di non essere invadenti quando fanno il proprio lavoro, se un mister dà disposizioni tecniche non vado a dirgli che è fuori dall’area tecnica di un metro. Poi a volte le panchine trasmettono nervosismo e lì dobbiamo prendere provvedimenti”. Tema annoso e… temuto: i voti. “Le pagelle a noi arbitri? Sfogliamo i giornali e l’occhio ci cade – racconta Doveri -. La nostra preparazione? In settimana fa parte della preparazione capire l’umore di una squadra e le tensioni di uno spogliatoio, per prepararsi al meglio all’appuntamento. Studiamo anche le tattiche di gioco e le caratteristiche dei vari giocatori ovviamente per quello che attiene a livello arbitrale”.

Doppio tesseramento

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Daniele Doveri torna sul campionato (“Un campionato piacevole perché praticamente fino alle ultime giornate tutti gli obiettivi erano aperti”), sui protagonisti (“Negli anni ho notato che i calciatori sono molto più interessati alle regole e sono molto più competenti”) e sull’idea che sta portando avanti l’Aia sul doppio tesseramento arbitri-calciatori. “Credo che a volte i problemi e le proteste nascano dalla non-conoscenza. Dare a qualche ragazzo la possibilità di conoscere il regolamento e come si vive una partita cambiando la prospettiva, fa sì che quegli stessi ragazzi capiscano la difficoltà del ruolo e che l’arbitro non è un nemico ma uno che vive la loro stessa passione”.

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