Dovbyk, un gol per la storia e l’alleanza con Roma

La nazionale di Shevchenko ha tenuto sveglia l’Ucraina fino all’una di notte, considerando il fuso orario e un gol al 121º minuto che continua ad aprire i telegiornali e a colorare i maxischermi nelle piazze, da Kiev a Odessa. “Il calcio è di una bellezza unica,”, ha detto l’ex attaccante del Milan, l’uomo dei sogni, il ct che ha contribuito – dal 2016 – alla rinascita di un movimento. Dal ripescaggio come terza nella fase a gironi, grazie a una combinazione di fattori, al quarto di finale con l’Inghilterra di Kane e Sterling, in programma sabato sera (21) allo stadio Olimpico di Roma: “Spero che gli italiani faranno il tifo per noi”, ecco il desiderio di Shevchenko, che considera il nostro Paese la sua seconda casa.

L’ORGOGLIO – In Ucraina c’è un clima da festa nazionale, dopo un passato doloroso, segnato da rivoluzioni e guerre: 42 milioni di abitanti pronti a godersi lo spettacolo di una squadra che occupa il 24º posto nel ranking della Fifa e insegue una storica semifinale. La partita vinta per 2-1, ai supplementari, contro la Svezia del tifoso Ibrahimovic (fuori dalla lista dei convocati a causa di un infortunio), ha acceso i riflettori su un gruppo che vale in tutto meno di duecento milioni, ma che può vantare giocatori di livello come Zinchenko (terzino sinistro del Manchester City di Guardiola), Malinovskyi (trequartista dell’Atalanta e altra scoperta di Gasperini), Yaremchuk (centravanti, 23 gol con il Gent, club belga), Mykolenko (esterno della Dinamo Kiev seguito dal Napoli), Yarmolenko (in attesa di una nuova opportunità dopo i problemi incontrati nel West Ham). E poi c’è lui, Artem Dovbyk, l’attaccante battezzato dal destino.

OTTANTAMILA EURO – Suo il gol della qualificazione, quando tutti erano convinti ormai che la sfida con la Svezia si sarebbe decisa ai rigori. Ha 24 anni, è nato il 21 giugno a Cherkasy. Dovbyk gioca nel Dnipro, è mancino, il suo cartellino vale un milione. Ha un contratto fino al 2023 e guadagna ottantamila euro. Forza fisica, velocità, colpo di testa. È alto un metro e 89, contro la Svezia è entrato in campo all’inizio del secondo tempo supplementare. Prima presenza all’Europeo e gol dopo sedici minuti: così ha polverizzato le ambizioni di Kulusevski e Olsen, ritornato alla Roma dopo il prestito all’Everton.

IL JOLLY DI SHEVA – Dovbyk si è fatto conoscere nella nazionale Under 21 guidata da Oleksandr Golovko ed è stato il nome a sorpresa inserito da Shevchenko nel blocco dei convocati. È diventato così il jolly della provvidenza. Ha cominciato a giocare nel Cherkasy, è arrivato al Dnipro nel 2015, ha vissuto tre esperienze all’estero: una vicino a casa, in Moldavia, con la maglia dello Zaria Balti, e due in Danimarca, nel Midtjylland e nel Sønderjysk. Settantatré partite e trenta gol a livello di club, tre presenze nella nazionale di Shevchenko e la magia con la Svezia. Ma i desideri non sono finiti: ora vuole eliminare l’Inghilterra.

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