“Dormiva dentro lo stadio e a scuola aveva la media dell’8: vi racconto Adli”

Parla Moulay Chebab, il suo primo allenatore al Villejuif: “Un genietto in campo e sui banchi. Era bravo pure in difesa, ma per me è un numero 10”

Così fissato col pallone da voler dormire dentro lo stadio. “Già a 8 anni arrivava un’ora prima degli altri e si metteva a palleggiare”. Sfera sempre in aria, mai a terra, occhi vispi nascosti dietro i ricci, e un pigiama infilato di soppiatto nel borsone. Yacine Adli è sempre stato un “football nut”, malato di calcio. “Ci giocava tutti i giorni. Al campo d’allenamento, a casa, per strada”. Un giorno disse di voler dormire allo stadio. Un capriccio. Parola di Moulay Chebab, il suo primo allenatore al Villejuif, sobborgo alle porte di Parigi dov’è cresciuto Adli: “Non mollava eh, si era impuntato. ‘Così sono pronto per la partita’, diceva. Uno spasso”.

“Genietto”

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Adli è l’obiettivo numero uno di Maldini e Massara. In cima alla lista dei “fantasisti” c’è lui. Dopo due anni e mezzo a Bordeaux è arrivato il momento del grande salto. Milan is calling. Anche se per la gente di Villejuif, sobborgo alle porte di Parigi, Yacine rimarrà sempre l’enfant prodige che suonava il piano e giocava a scacchi. Ce l’ha raccontato mister Chebab, uno dei primi a intuirne le qualità: “Già a 10 anni pensava diversamente, non era come gli altri bambini. Parliamo di un ‘genietto’, vede spazi che altri non vedono, mentre a scuola aveva la media dell’8. Andava bene in ogni materia”. Soprattutto in musica. “Ha studiato pianoforte al conservatorio. Dico sempre che questo l’ha aiutato anche nel pallone. In più, oltre alle partite con l’US Villejuif, vinceva tutte le gare di corsa”.

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Cuore d’oro

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Il primo flash di Yacine adolescente è una domenica al campetto… vestito da arbitro. “Giocava nell’Under 14 del Psg, ma passava a salutarci quasi tutte le settimane”. Al posto del pigiama, stavolta, c’è un esercito di bignè. “Un regalo per i più piccoli”. Mai dimenticare da dove si è partiti, infatti Yacine ha fondato un’associazione che porta il suo nome. Sei poli da seguire: “Umanitario, educativo, ecologico, sportivo, culturale, amministrativo. A giugno ha distribuito del cibo ai senzatetto, negli anni ha sempre sostenuto chi ne aveva più bisogno. Yacine ha un cuore enorme, ama la sua città e non l’ha mai lasciata sola”.

Pure in difesa

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Fantasista, interno, mezzala. Adli è un jolly di centrocampo con licenza di inventare. Creativo. “Per me è un numero 10 – dice Moulay –, ha un’ottima visione di gioco e un gran dribbling. Il suo biglietto da visita”. L’anno scorso ha segnato 2 gol in 35 partite, quello precedente 3 in 25. Per Paulo Sousa, ex tecnico della Viola e del Bordeaux, ha “tutto per arrivare ai massimi livelli”. Anche se sotto porta deve migliorare. “Se si mette in testa un obiettivo lo raggiunge, il Milan sarebbe l’occasione giusta per crescere. Un bel colpo per Pioli, Yacine può far comodo a chiunque”. Mister Chebab se l’è goduto in tutti i ruoli. Pure in difesa: “Le sue partite migliori. Lì ho capito che avrebbe fatto il professionista. Sacrificio, disponibilità, attitudine. Insuperabile anche da centrale”. Gioiellino.

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