Dopo la replica di Gasp Gomez insiste: “C’erano 50 testimoni, perché mentire ancora?”

Dopo il botta e risposta di ieri, nuova puntata della polemica col Papu che ha parlato a “L’Eco di Bergamo”: “Ci sono 50 testimoni, eppure non riesce ad ammettere la verità. Lo ringrazio per avermi migliorato, ma una cosa così è inaccettabile”

Non si placa la polemica tra il Papu Gomez e Gian Piero Gasperini. Ieri l’ex giocatore dell’Atalanta sulle colonne de “La Nacion” aveva svelato l’episodio di una rissa tra i due: “Gasperini tentò di picchiarmi negli spogliatoi dopo la partita casalinga di Champions col Midtyjlland. Ok discutere, ma un’aggressione fisica non la posso accettare”. Poco dopo la replica alla Gazzetta del tecnico della Dea: “Mi ha aggredito lui. E ha insultato i Percassi. Da tempo aveva atteggiamenti inaccettabili”. Oggi l’ennesimo capitolo: “Non capisco perché Gasperini si ostini a dire bugie, ci sono 50 testimoni. Io ho detto di aver sbagliato, non so perché lui non riesca ad ammettere la verità”. Il Papu Gomez è tornato a parlare a “L’Eco di Bergamo” rispondendo nuovamente al tecnico nerazzurro: “Si può litigare, ma il modo in cui mi sono lasciato con l’Atalanta fa male. Con i Percassi c’è sempre un rapporto speciale: il giorno che sono partito per Siviglia sono stato un’ora nei loro uffici, abbiamo parlato e abbiamo pianto insieme, non riuscivamo a credere a come era andata”.

delusione

—  

Il centrocampista ha ribadito la sua delusione su come è terminato il rapporto: “Non riesco solo a capire come in venti giorni io sia stato fatto fuori. Avevo chiesto di cedermi e non mi lasciavano andare. Pensavo di continuo all’aggressione e non riuscivo a guardarlo in faccia”. Gomez ha voluto comunque ringraziare l’allenatore per quanto fatto dal punto di vista tecnico, ma non è mancata una frecciata dal punto di vista umano: “Non avrei mai detto alla società ‘o io o Gasperini’, ma se non hai il coraggio di chiedermi scusa non si può continuare. Ringrazio Gasperini per avermi migliorato, ma una cosa così è inaccettabile. Forse c’è un motivo se viene fischiato in molti stadi”.

“Fatto fuori”

—  

Infine il giocatore argentino ripercorre quanto accaduto nel mese successivo prima del trasferimento in Spagna: “Fui fatto fuori, tutti rimasero un mese senza parlarmi. Non potevo più cambiarmi con la squadra, non so chi lo avesse deciso. Ringrazio Sartori, mi è stato vicino, parlandomi sempre. La gente merita la verità non pretendo che siano tutti con me e non con Gasperini, lui è il miglior allenatore che l’Atalanta possa avere. Si poteva risolvere tutto, ma tutti abbiamo sbagliato e pagato. Quando sono partito stavo male, sono sparito di colpo, mi hanno cancellato, ma avevo in mente solo Bergamo e l’Atalanta”, ha concluso Gomez.

Precedente “Pjanic valuta il ritorno alla Roma se salta la Juventus” Successivo Flachi, il ritorno al calcio: "Ho sconfitto la cocaina, ho sbagliato e pagato"