Donnarumma: “Felice per il Milan, ma nessun rimpianto per essere andato via”

Il portiere azzurro parla in conferenza stampa da Coverciano: “Di Chiellini ci mancherà tutto, non ho paura di perdere il posto da titolare in Nazionale”

Gianluigi Donnarumma risponde alle domande dei giornalisti in conferenza stampa dal Centro Federale Tecnico di Coverciano, ma non si limita alla Nazionale: “Faccio i complimenti al Milan, hanno fatto un lavoro incredibile, sono orgoglioso di loro, ma non ho nessun rimpianto per essere andato via. Far parte di una società come il Psg ti aiuta sotto tanti punti di vista”.

Italia

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Gli Azzurri di Roberto Mancini stanno preparando in questi giorni la partita di mercoledì 1 giugno contro l’Argentina a Wembley e il portiere 23enne parte dell’addio al calcio di Giorgio Chiellini: “Mancherà tutto di lui, sia in campo che fuori è stato un punto di riferimento per il calcio italiano e mondiale, soprattutto per noi giovani. Ci ha dato una grande mano, vogliamo ora dargli una grande gioia. In campo mancherà, è veramente fantastico e ti dà sempre una mano, anche con una semplice parola”. Poi, il ritorno a Wembley dopo la finale di Euro 2020: “Non dobbiamo dimenticare quanto fatto all’Europeo, questo è un gruppo fantastico e ci ha fatto ottenere un risultato incredibile. La delusione del mancato accesso al Mondiale è ancora fresca, siamo ancora delusi. Fa male, alcuni ragazzi non saranno più con noi, ma noi giovani dobbiamo riportare l’Italia dove merita”.

Difficoltà

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Gli errori della stagione di Donnarumma sono stati degli inciampi che hanno minato talvolta la serenità del 23enne: “Non è stato un anno facile, ma sono sempre io e lavoro sempre al massimo. Sono sempre a disposizione della squadra, dell’Italia. Non c’è alcun problema, bisogna solo ripartire e farlo al meglio”. Senza alcuna paura di perdere il posto: “È stato un anno difficile, ma le rassicurazioni non mi servono. Sono sempre stato attento a lavorare, mi sento orgoglioso sempre di essere qui e di indossare questa maglia. In vista di San Siro dico solo che quando gioca l’Italia bisogna tifarla”. E poi ancora, su un ruolo che si evolve al di là di ciò che si fa con i guantoni: “Ho le spalle larghe e riesco a gestire le critiche, così come gestisco gli elogi. Fa parte del lavoro. Sul gioco coi piedi, è normale ci siano benefici ma a volte rischi un pochino, in alcune partite rischiare tanto diventa complicato e bisogna saper gestire certe situazioni. Il ruolo è cambiato tanto, io ho avuto la fortuna di lavorarci tanto al settore giovanile del Milan e avevo già la prospettiva di giocare la palla da dietro. Sicuramente in alcuni momenti di alcune partite non bisogna rischiare così tanto, il calcio è cambiato”. Infine non sono mancai gli elogi a Thibaut Courtois, fresco campione d’Europa: “È il migliore portiere d’Europa, sicuramente. Ieri ho visto la gara e ha disputato una partita incredibile, ha fatto grandi interventi e ha tenuto in piedi il Real Madrid fino all’ultimo. Un po’ di effetto mi ha fatto, potevamo esserci noi, ma purtroppo il calcio è così”.

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