Dodo alla Fiorentina, si lavora ai dettagli. Poi via alle cessioni chiave

FIRENZE – Calma e gesso, perché l’accelerazione forte al mercato la Fiorentina l’ha già data per prendere in sequenza Mandragora, Jovic e Gollini, e quella “sgasata” avrà un ulteriore effetto a breve con l’arrivo di Dodo a Firenze: anche il brasiliano faceva e fa parte di quel pacchetto di trattative, ma i tempi di realizzazione non sono sempre uguali, anzi variano al variare dell’obiettivo. Per Dodo è solo questione di incastrare i pezzi giusti nei posti giusti, e lo stesso discorso vale per le cessioni che sono componenti altrettanto importanti: il mercato in entrata poi si prenderà una pausa, mentre in uscita i fari sono puntati su Pulgar e Dragowski

Fiorentina, la trattativa per Dodo

Intanto, la trattativa Fiorentina-Shakhtar: quegli incastri di cui sopra si chiamano percentuale su futura rivendita e modalità di pagamento con dilazioni ovviamente comprese. Niente di nuovo e l’affare-Dodo non fa eccezione, specie considerando che si parla di un’operazione da diciotto milioni complessivi (14,5 milioni di quota fissa più 3,5 milioni di bonus), quindi il club viola cerca di modulare bene e meglio le varie scadenze a favore di quello ucraino. I “famosi” dettagli che forse allungano i tempi che ad occhio non sembrerebbero tanto lunghi, però di fronte ad investimenti onerosi gli aggiustamenti “all’euro” sono inevitabili e appartengono non da oggi all’aneddotica di centinaia di trattative così composte. Come già sottolineato, è tutta materia di discussione facilmente risolvibile: massimo due-tre giorni e Dodo sarà il rinforzo per la fascia destra tanto atteso da Italiano dopo il ritorno di Odriozola al Real Madrid

Pulgar e Dragowski, la situazione

Poi la succitata pausa, di studio, quindi facilmente trasformabile in azione: al sostituto di Milenkovic se il serbo va via (ma la Fiorentina prova a tenerlo e questo ha fatto pervenire a Fali Ramadani che ne è il procuratore) appena si innesca il domino che riguarda i difensori centrali ai piani altissimi della Serie A e al centrocampista un po’ mezzala e un po’ trequartista (Bajrami è il profilo ritenuto idoneo), uno insomma a cui dai il pallone e ci pensa lui come vuole Italiano per variare il modo di attaccare. In parallelo, le attenzioni e le strategie sono rivolte anche alle cessioni con due priorità: trovare una sistemazione a Pulgar per liberare il posto da extracomunitario in organico da dare a Dodo (che nel frattempo una volta ufficializzato potrà comunque allenarsi con una deroga) e un’altra squadra a Dragowski, e non a caso i due non sono stati convocati per il ritiro a Moena. Strade in salita per entrambi: per il centrocampista cileno c’è stato un contatto col Cska Mosca e poi un approccio più deciso da parte del Corinthians ma tutto è rimasto lì, mentre per il portiere polacco la distanza tra l’offerta dell’Espanyol (tre milioni) e la richiesta della Fiorentina (sette milioni) sembra ormai difficilmente colmabile. Poi, sarà la volta di Benassi e Kouame, Ranieri e Kokorin: anche per loro i tempi sono spostati in avanti. 

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