Distrazione muscolare al retto anteriore: cos’è e quali sono i tempi di recupero per Mkhitaryan

Il professor Roberto Rossi spiega cosa è successo al centrocampista armeno durante l’Euroderby, e quali sono le possibilità di recuperare per la finale di Champions 

Francesco Palma

21 maggio 2023

L’unica nota stonata di una serata storica per l’Inter: Henrikh Mkhitaryan, costretto a uscire a metà del primo tempo del match di Champions League contro il Milan per un infortunio, ha riportato una distrazione muscolare al retto anteriore della coscia sinistra. Difficile, ma non impossibile, un suo recupero in vista della finale di Istanbul del 10 giugno. Molto dipenderà dal grado della lesione, come spiega il professor Roberto Rossi, direttore del reparto di ortopedia e traumatologia dell’Ospedale Mauriziano Umberto I di Torino.


Il professor Roberto Rossi spiega l'infortunio di Mkhitaryan

Mkhitaryan: cos’è una distrazione muscolare al retto anteriore

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“Le fibre muscolari della coscia, fondamentalmente, sono molto sviluppate nei calciatori, e hanno un modulo di elasticità e di contrazione. Quando questo modulo di elasticità tende ad andare oltre il limite, le fibre muscolari si rompono. In base al numero di fibre muscolari e alla superficie – in termini di millimetri – della lesione, si possono avere delle distrazioni di primo, secondo o terzo grado. Il primo è ovviamente il minimo, il secondo intende una distrazione più importante, il terzo è il più grave. La diagnosi si esegue con un’ecografia e una risonanza magnetica, che serve a capire l’entità del danno e i tempi di recupero” spiega il professore.

Distrazione muscolare al retto anteriore per Mkhitaryan: tempi di recupero

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L’obiettivo di Mkhitaryan, chiaramente, è tornare a disposizione di Simone Inzaghi per la finale di Istambul contro il Manchester City di Pep Guardiola. Il conto alla rovescia è già iniziato e non sarà facile per l’armeno recuperare. “Dipenderà molto dal tipo di distrazione e dal grado della lesione. Chiaramente sarà necessario fare tutte le valutazioni e gli esami del caso, ma se siamo a un secondo o terzo grado diventa molto difficile” spiega il professor Rossi, che poi conclude: “I tempi di guarigione vanno valutati in base al grado della lesione. Solitamente si va dalle 3 alle 4 settimane, a seconda della gravità, ma nel processo di guarigione si verifica prima un sanguinamento, poi un coagulo e infine una ricostruzione delle fibre muscolari. I tempi quindi non sono brevi, bisogna calcolare che la zona lesionata – al termine del percorso di recupero – diventa più rigida, quindi è necessario poi del tempo e della riabilitazione per rendere le fibre elastiche”.

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