Disastro Inter in Israele È già fuori dall’Europa

24 novembre 2016 – BEER SHEVA (Israele)

Un'azione di Ben Bitton. Afp

Un’azione di Ben Bitton. Afp

Un suicidio collettivo nel deserto del Negev e l’Inter saluta l’Europa League nel modo più triste. Dopo avere cioè dominato un tempo il modesto Hapoel Beer Sheva con i gol di Icardi e Brozovic, nella ripresa si fa prendere a sberloni come in un film di Bud Spencer, fino al definitivo 3-2, proprio allo scadere. Decisivo il primo gol israeliano di Maranhao, cui i nerazzurri non sanno reagire. Confermando di non essere squadra vera, ma solo capace di giocare a sprazzi, quando non c’è pressione.
FINALMENTE SPRINT — Pioli se la gioca con un 4-4-1-1in cui Candreva ed Eder stanno in linea con Brozovic e Melo, mentre Banega svaria alle spalle di Icardi. Come all’andata, l’Hapoel tatticamente è difficile da inquadrare, perché se davanti Buzaglo e Nwakaeme agiscono stabilmente ai lati di Maranhao, dietro a loro Bitton e Korhut stanno spesso alti in una sorta di 3-4-3. Per la prima volta in Europa comunque i nerazzurri partono con il piglio giusto e al 13′ vanno in vantaggio con Icardi bravissimo a prendere il tempo a Tzedek sul primo palo e segnare sul cross basso da sinistra di Eder. L’ideale per smorzare l’entusiasmo del Turner Stadium, che subisce il colpo da k.o. al 25′ al termine di un’azione stupenda, tutta di prima, sull’asse Eder, Candreva e Banega, con l’oriundo che pesca a destra il rimorchio di Brozovic, lucido nell’accentrarsi e far partire un sinistro a giro che finisce sul palo interno e poi in rete. Peccato solo che nel frattempo lo Sparta Praga sia in vantaggio sul Southampton, rischiando di vanificare tutto in chiave di qualificazione dei nerazzurri. Al 36′ Bakhar cerca di correre ai ripari, togliendo un Taha frastornato per passare alla difesa a quattro, con l’inserimento di Radi da interno sinistro in un centrocampo che ci stava capendo poco. Con Nagatomo attento su Buzaglo, il migliore dei suoi, l’Hapoel però non crea mai veri pericoli.

Icardi e Brozovic nel primo tempo. Getty

Icardi e Brozovic nel primo tempo. Getty

HARAKIRI — Nessun cambio nell’intervallo, ma in campo torna un altro Hapoel, almeno da battaglia. Imbeccato da Brozovic, al 7′ Icardi centra la traversa con un gran destro. Ma l’Inter finisce qui. Radi inizia a macinare gioco e su un suo cross Maranhao s’infila tra Murillo e Miranda e di testa batte Handanovic. Siamo al 13′ e la partita cambia. Lo stadio torna una bolgia, l’Inter perde sicurezza soprattutto in uscita dalla propria area e per poco Ogu non trova subito il pareggio con un gran sinistro da fuori. Ma è questione di minuti perché al 23′ su un lancio da metà campo Murillo – già prima l’unico dei suoi non all’altezza – si fa sorprendere da Buzaglo, su cui frana Handanovic in uscita. Rigore ed espulsione del portiere, che prende solo il giallo, ma era già stato ammonito fiscalmente a fine primo tempo per perdita di tempo. Carrizo, che prende il posto di Banega, intuisce ma non trattiene il tiro dal dischetto di Nwakaeme. Inter ora allo sbando, malgrado le forze fresche di Perisic e Gnoukouri per Eder e Melo. Visto che il pareggio non serve a nessuno, il finale è anarchia pura. Perisic ha un sussulto ma Icardi spreca il suo assist dal fondo, poi Candreva impegna Goresh con un diagonale da 30 metri. Nel mezzo però Carrizo stoppa Buzaglo e il neo entrato Gadir. L’altro nuovo entrato Ben Sahar in pieno recupero trova il meritato 3-2 sull’ennesima sbandata interista. Questa volta su rimessa laterale. Più harakiri di così…

dal nostro inviato Luca Taidelli 

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