Diritti tv, Dazn allunga di nuovo: il sì è vicino

Domani può essere il giorno decisivo: si parte da dieci voti favorevoli, con l’ok di altri 4 club si chiude. La Lega replica a Sky: “Regole rispettate”

Domani, molto probabilmente, sarà il giorno: dopo settimane di assemblee, tensioni, scambi di mail minacciose, la Serie A si avvicina alla svolta. Non ci sono certezze, gli ultimi mesi di lavori sono stati caratterizzati da sorprese e improvvisi cambi di schieramento, ma ci sono ottime possibilità che si arrivi alla delibera definitiva per l’assegnazione dei diritti tv. Le offerte sul tavolo (di Sky e Dazn) scadono lunedì prossimo, i club concordano sulla volontà di non correre il rischio di annullare il bando. Senza vendita entro fine mese occorrerebbe ripartire da capo: nuovo bando e nuove offerte, ma al ribasso.

Lo scenario

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La proposta da 840 milioni di Dazn, più consistente di quella della concorrenza (Sky), ha già la preferenza della maggioranza delle società. In 10 hanno votato a favore anche nell’ultimo appuntamento: Atalanta, Fiorentina, Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Parma e Udinese. Il Cagliari era uscito dal gruppo dei sì non per ritirare il proprio supporto, ma per lavorare prima a una sintesi delle diverse posizioni e arrivare poi a un accordo condiviso. Anche molti degli altri nove club (Genoa, Roma, Torino, Benevento, Bologna, Crotone, Sampdoria, Sassuolo, Spezia) che finora avevano preferito astenersi per strategia, sostengono la proposta di Dazn. La loro richiesta era quella di affrontare la questione dell’ingresso dei fondi nella struttura della A contestualmente al tema dei diritti tv: l’offerta dei private è tornata sul tavolo (Cvc, Advent, Fsi pronti a versare 1,7 miliardi per il 10% delle quote) ma oggi la priorità sono le televisioni. Così, nella votazione di domani la maggioranza potrebbe essere raggiunta: servono 14 voti per la cessione dei pacchetti. Offerta che trova sponsor anche all’estero. “La Serie A non può farsi scappare Dazn, sarebbe incomprensibile: rischierebbe di far restare nel passato il calcio italiano” ha detto ieri Javier Tebas, presidente della Liga spagnola.

SCONTRO SKY-LEGA

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Dazn, intanto, mantiene un vantaggio netto: per l’offerta superiore (quella di Sky è ferma a 750), per le garanzie fornite (nel frattempo si è mossa per garantire il traffico simultaneo sui grandi numeri tipici delle partite di A con un accordo per l’acquisto di frequenze da Persidera, che assicuri un’ulteriore copertura digitale) e per quanto accaduto con Sky. La cui offerta resta inammissibile: l’a.d. della Lega De Siervo sostiene in una lettera di averlo comunicato nella fase di trattative private, a differenza di quanto detto dalla controparte. Era stata Sky ad accendere lo scontro con l’a.d. della Lega (”Il suo tempismo è sorprendente… l’invito a dettagliare l’offerta è stato esplicitamente fatto da lui e dai legali della Lega”): nella dura replica di ieri si parla di “affermazioni non rispondenti al vero e lesive della reputazione dei nostri rappresentanti”. E sulle accuse (Sky alla Lega) di avere una posizione “in contrasto con la Legge Melandri” e tale da “pregiudicare dinamiche competitive”, ecco la risposta di De Siervo: “La Lega ha sempre agito nel rispetto delle regole mentre dovrà essere valutata dalle autorità il merito delle vostre “presupposizioni” che tendono a voler condizionare la Lega nelle modalità di commercializzazione”. Concludendo: “Vi ricordiamo l’obbligo di buona fede imposto a tutti gli offerenti che comporta il dovere di astenersi da ogni comportamento che possa turbare lo svolgimento della procedura di gara”. Ma da Sky viene fatto filtrare che la ricostruzione non corrisponde al vero e, che in assenza di una risposta nel merito della Lega, ci si aspetta che l’offerta sia ammessa in assemblea.

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