Dimarco, Dzeko, Miki & co.: i low cost che fanno volare l’Inter

I tre giocatori più in forma del momento sono immagine della politica nerazzurra: idee, occasioni e creatività. E non solo loro

“Sul mercato serve grande professionalità, competenza e anche creatività. Non sempre c’è la necessità di avere soldi per fare investimenti”. Così parlava Beppe Marotta il 30 maggio scorso, a mercato ancora chiuso. Quando nell’aria veleggiava già l’idea del ritorno di Lukaku (più creatività di così…) ed erano insistenti le voci su Dybala come possibile colpo a zero. Le occasioni di mercato sono state tema ricorrente negli ultimi anni in casa Inter per via dei noti paletti economici, operazioni low-cost che stanno facendo la fortuna di Inzaghi. Il campo non mente.

I tre in forma

—  

Basti pensare ai tre giocatori nerazzurri più in forma del momento, come certificato anche dalla vittoria contro il Viktoria Plzen: Dzeko, Mkhitaryan e Dimarco. Rispettivamente una doppietta, un gol e un assist nel trionfo in Champions League, ma solo per limitarci all’ultima partita. La rinascita interista ha i loro volti. Bene: i primi due sono arrivati di fatto gratis dalla Roma – 1,8 milioni di euro (di bonus) il bosniaco, a parametro zero l’armeno – e l’esterno è un prodotto del vivaio, un vanto in questo momento dell’Inter. Di fatto, Dimarco ha sostituito Perisic, mentre Dzeko e Mkhitaryan non hanno fatto sentire la mancanza di Lukaku e Brozovic. Hanno retto il confronto con tre mostri sacri. I due ex Roma sono tra i più pagati della rosa (5 milioni netti Edin, 3,8 Henrick), ma per portarseli a casa i nerazzurri non hanno speso nulla. Considerando le cifre che girano in questi anni, sono stati grandi colpi.

Acerbi e Onana

—  

Ma non sono solo Dimarco, Dzeko e Mkhitaryan i colpi low-cost che stanno trascinando l’Inter. Si pensi a Onana e Acerbi, arrivati un po’ in ombra in estate – il primo coperto dalla sagoma di Handanovic, il secondo non voluto da parte della tifoseria – e ora colonne portanti. Il camerunese è a tutti gli effetti il portiere titolare, l’ex Lazio c’è quasi sempre: in campionato ha giocato da titolare nelle ultime cinque partite e anche contro il Viktoria Plzen è sceso in campo dal primo minuto. A proposito di occasioni: per Onana e Acerbi l’Inter non ha speso nulla. Il difensore costa al club nerazzurro 2,78 milioni da qui a fine stagione, il camerunense quasi quattro.

Calha e De Vrij

—  

Un altro uomo della svolta è stato Hakan Calhanoglu, il vice Brozovic inventato da Inzaghi a partire dalla sfida interna contro il Barcellona. Anche per il turco ci è voluta creatività: da parte del tecnico nello schierarlo davanti alla difesa, ma anche della dirigenza nell’andare a prenderlo a zero dal Milan dopo l’incidente capitato a Christian Eriksen agli Europei. L’Inter è corsa ai ripari alla grande. Considerando anche De Vrij, sono sette i potenziali titolari per il cui cartellino i nerazzurri non hanno dovuto investire, se non cifre simboliche o bonus. L’altra faccia della medaglia sono i soldi spesi per Correa e Gosens, giocatori su cui l’Inter ha puntato forte e che per ora, tranne rari casi, non hanno ripagato. Ma la rinascita nerazzurra ha una forte impronta low-cost. La creatività sta dando i suoi frutti.

Precedente Immobile diventa Joker per Halloween: la foto con Jessica è virale Successivo Asamoah: "Alla Juve manca la fame di Conte. Un suo ritorno non mi stupirebbe"