Dilemma Costa: Wolves, Italia o Oriente? Ma è un acquisto rischioso

Dopo l’addio all’Atletico, ridda di ipotesi sulla possibile destinazione dell’attaccante. Che si porta appresso un carattere difficile, guai fisici e un contratto pesante

Dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci @filippomricci

31 dicembre - madrid

Diego Costa ha lasciato l’Atletico Madrid ed è libero di andare dove vuole. In questi giorni per giustificare il brusco addio si è parlato tanto di problemi famigliari, dando adito a ipotesi che vogliono il suo futuro in Brasile.

Però il brasiliano che gioca con la Spagna all’Atletico Madrid guadagnava 9 milioni netti a stagione, e anche a metà prezzo e senza pagare il cartellino è difficile pensare a un club del Brasileirao che possa solo avvicinarsi a quelle cifre. E quindi, dove può andare Diego Costa? Può venire in Italia? Dove? Cerchiamo di dare qualche risposta.

mendes e la forma

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Due premesse necessarie. La prima: Costa è gestito da Jorge Mendes, quindi ha ottime carte da giocarsi in termini di posizionamento sul mercato. La seconda: fisicamente Costa non sta esattamente benissimo. La sua seconda tappa con l’Atletico è stata segnata e condizionata da acciacchi e malanni in serie: in 3 anni e mezzo ha giocato 80 partite, segnando appena 19 gol, e ne ha perse 62 per problemi di varia natura. Diego Costa ha da poco compiuto 32 anni.

i wolves

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Come possibile destinazione si parla con insistenza del Wolverhampton, club che ha un legame strettissimo con Jorge Mendes, che è allenato da Nuno Espiritu Santo e che deve fare i conti con l’assenza di Raul Jimenez, fermato dalla frattura del cranio. Diego Costa tornerebbe in Premier dopo l’esperienza nel Chelsea, un campionato che economicamente se lo può permettere.

ipotesi italiane

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In Italia la sua esperienza, la sua cattiveria e il suo modo di giocare potrebbero far comodo a diverse squadre di vertice. La questione ingaggio resta ovviamente sul tavolo, ma potrebbe essere affrontata con un’adeguata architettura finanziaria. Poi c’è il discorso del carattere: l’altra notte al Transistor di Onda Cero hanno rivelato che Costa se n’è andato dall’Atletico perché era diventato una presenza definita tossica nello spogliatoio ed era quasi venuto alle mani con Nelson Vivas, ex Inter e oggi assistente di Simeone. Sembra difficile pensarlo all’Inter, visto che al Chelsea con Antonio Conte la relazione finì in frantumi, e un sms a Costa di Conte annunciandogli che non avrebbe più giocato vestito di blu provocò pesanti reazioni a catena con coinvolgimenti di avvocati e commercialisti. Per Milan e Juve sarebbe una soluzione per il breve periodo: ora e subito, puntello per obiettivi da raggiungere in questi primi mesi dell’anno. Sempre rischioso, soprattutto a livello economico, però il fine potrebbe giustificare il mezzo e indurre a farci un pensiero.

sentito ringraziamento

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Altrimenti a Costa resta l’Oriente, medio o lontano. Svanirebbe l’intelaiatura dei problemi famigliari con cui è cominciata questa storia, ma di fronte a un buon ingaggio tutto sarebbe rapidamente dimenticato. Nei prossimi giorni ne sapremo di più. Intanto Diego Costa ha scritto un lungo messaggio di sentito ringraziamento per l’Atletico: non c’è dubbio che il brasiliano di Spagna coi Colchoneros ha scritto un pezzo di storia.

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