Difesa bunker e un attacco che mancava da 70 anni: i numeri da scudetto dell’Inter

Oltre alla maturità del gruppo, le cifre spiegano il momento d’oro della capolista. Nelle ultime 7 partite, un solo gol subito da Handanovic. Lukaku&C. a quota 60 reti in 24 giornate

Dopo il ribaltone delle settimane scorse che l’ha proiettata in vetta, l’Inter supera il trappolone Genoa e non vuole più voltarsi indietro. Aspettando Roma-Milan, sul buon umore del mondo nerazzurro ha pesato anche il pareggio della Juve, nell’anticipo di Verona. Nella maturità mostrata nel non sottovalutare il Grifone c’è il marchio di fabbrica di Conte – invasato nel telecomandare i suoi in quasi ogni movimento – e di un gruppo sempre più unito.

Un rullo

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Ma pesano anche numeri da brividi. Da rullo. Anzi, da scudetto. Intanto col Genoa l’Inter ha vinto la nona gara di fila interna in campionato per la prima volta dal maggio 2011. Allora la serie arrivò a 13, ma c’erano i tifosi – i più assidui da tempo – a spingere la squadra di Leonardo. Quella di Conte ha centrato il quinto successo consecutivo, il sesto nelle ultime sette, ma soprattutto il quattordicesimo nelle ultime 17. Dal pareggio dell’8 novembre in casa dell’Atalanta (la rivincita lunedì 8 marzo promette già scintille), Lukaku e soci hanno raccolto 44 punti sui 51 a disposizione. Nel parziale, i pareggi contro Roma e Udinese e la sconfitta a Marassi contro la Samp, in una Befana da carbone.

L’attico

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Se lo scudetto si vince dalle fondamenta, per una volta però partiamo dall’attico. Perché l’attacco trascinato da Lukaku ha raggiunto quota 60 reti dopo 24 giornate. Se giusto nella scorsa stagione la stessa Atalanta era arrivata a 63, per l’Inter sono cifre toccate soltanto due volte in precedenza, 70 anni fa: nel 1949/50 e nel 1950/51. I soli Lukaku (18) e Lautaro (13) sono a quota 31. E il gol lampo del belga al Genoa fotografa la straordinaria intesa tra i due, che dialogano come al campetto per poi aprire praterie allo strapotere di Big Rom. Con Darmian tra l’altro i marcatori di Conte in campionato salgono a tredici, con i vari Eriksen, Bastoni e Young vogliosi di unirsi presto alla cooperativa del gol.

Le fondamenta

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Anche le statistiche della difesa comunque fanno impressione. Intanto Handanovic nelle ultime sette uscite di campionato ha subito soltanto il gollonzo sull’asse Milinkovic-Escalante, contro la Lazio. Quella di Conte non è la miglior difesa del torneo (24 gol subiti, contro i 20 della Juve, che però deve recuperare il match col Napoli) anche per le difficoltà di inizio torneo. Basti pensare che nelle prime 8 giornate (un terzo del totale) Handanovic aveva incassato 16 gol, giusto 2 a uscita. Nei 16 turni precedenti, la media è scesa a 0,5. Perché in questo momento, al di là delle individualità, l’Inter sembra un blocco di granito, in cui tutti difendono e tutti attaccano. Sembrano frasi fatte. Ma in campo i tifosi nerazzurri non le vedevano da più di un decennio.

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