Dieta, danza e dubbi: ecco il nuovo Kean per la Juve

TORINO – È sbocciato un nuovo Kean. E adesso la Juve può davvero contare sul suo giovane bomber, baciato da sempre da talento non comune, troppo spesso però messo a frutto in modo altalenante. La nuova vita è iniziata alla sua maniera con un gol e un balletto a Verona: per festeggiare la rete da tre punti all’Hellas, Moise si è dato alla “Griddy”, danza inventata da un suo amico, che fa tendenza oltreoceano. Non è stata un episodio isolato, perché con la Lazio è arrivato immediatamente il bis, doppio per la verità in quanto MK18 ha fatto le cose in grande con due centri. Tutto nello spazio di tre giorni, per mettere il punto esclamativo sulla sesta vittoria consecutiva dei bianconeri prima della sosta per i Mondiali. Le ultime due portano appunto la sua firma e l’aspetto che segnala un cambio di rotta è la continuità, qualità troppo spesso assente nella carriera del ragazzo. Tanto che, dopo la scorsa deludente stagione con solo sei reti all’attivo, erano sorti dubbi sulla bontà dell’operazione con cui la Juve l’aveva riportato a casa un anno e mezzo fa dall’Everton per complessivi 38 milioni.

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Ebbene, Moise sembra davvero aver cambiato passo. Sono arrivati segnali confortanti non solo sotto l’aspetto realizzativo. Nelle ultime due partite c’è stato tanto altro nelle prestazioni dell’attaccante, che infatti ha aggiunto rincorse, recuperi, quantità, applicazione, costanza nel restare “dentro” la partita non solo a sprazzi. E forse tutto questo fa addirittura più felice Massimiliano Allegri dei pur sempre importantissimi gol, che sono tre nelle ultime quattro presenze in campionato (tanti quanti nelle precedenti 35). «Moise è molto più equilibrato: rispetto all’anno scorso è sei chili in meno, quindi sta meglio anche fisicamente, sta crescendo, ha un approccio mentale diverso» ha certificato il tecnico bianconero. «Mi sono allenato tantissimo e mi sono messo a dieta – conferma l’attaccante -. Non riuscivo a perdere peso, poi ho smesso di mangiare un po’ di cose, cose non ideali. Mi sono messo al lavoro e ho capito che questa è la strada giusta». Ecco una ulteriore dimostrazione della volontà di rinascita e proprio la “nuova testa” del bomber fa ben sperare in prospettiva, ripensando anche alla possibilità di tornare ai livelli del Paris Saint-Germain. Una missione che Kean ritiene possibile perché, come lui stesso ha riconosciuto, «è quello che mi chiedo tutti i giorni: non sempre può andare bene ed è lì che devi essere forte e non scoraggiarti mai».

Dal 2023

In Serie A, quando Moise fa centro la Juve vince. Un’assicurazione, praticamente. E l’auspicio di tutto il mondo bianconero è che a gennaio si riparta con il medesimo trend. Dopo aver versato 7 milioni all’Everton per i primi due anni di prestito (tre lo scorso anno e quattro per l’annata in corso), a fine stagione il club della Continassa avrà l’obbligo di riscatto per 28 milioni più 3 di bonus. Kean non vuole certo fermarsi, ora che la magia è ripartita. C’è una pazza idea di rimonta scudetto da portare avanti, c’è il riscatto da compiere in Europa League e c’è la maglia della Nazionale da riconquistare dopo essere stato per troppo tempo uno spettatore. Sì, è sbocciato un nuovo Moise. 

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