Diaz, un bacio alla maglia per restare a Milano? La trattativa con il Real

Le intenzioni di Brahim e del club rossonero sono chiare, il dialogo con Madrid però si annuncia complesso. Il padre-agente dello spagnolo incontrerà le due dirigenze, poi si parleranno le società

C’è l’ormai consueto inchino con Leao – se arrivasse Kamada, si troverebbe a suo agio –, ma c’è anche molto di più: Brahim Diaz dopo il gol che ha definitivamente spianato la vittoria al Milan, ha agguantato la maglia e si è portato lo stemma alla bocca. Sintetizzando: ha baciato il logo del Milan. E poi, per chi magari si fosse perso quel gesto, l’ha indicato ripetutamente.

Dedica

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Difficile trovare un indizio più forte e solare di questo per un giocatore il cui futuro si sta decidendo proprio in queste settimane. Lui a fine gara ha fatto il vago (“Non so cosa dire sul futuro. Sto molto bene qui, sono molto contento, il Milan per me è incredibile. Non voglio parlare del futuro, questo non è il momento, non posso dire nulla perché non so nulla. Ci sono due partite ancora e voglio dare tutto per questa maglia”), poi sui social ha fatto questa dedica, postando la stessa foto che abbiamo pubblicato noi in questo pezzo: “Tifosi, questa vittoria è per voi”. Il fatto è che quando Brahim racconta di non sapere nulla sul suo futuro, non è la solita frase fatta, ma la realtà. Il cantiere che lo riguarda è aperto da mesi e per il momento non c’è ancora una data di fine lavori, anche se inevitabilmente si sta avvicinando perché fra un mese scadrà formalmente il suo prestito-bis con il Real.

Rinnovo

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La base di partenza offre due dati di fatto concreti e di spessore. Il primo è che il Milan intende provare a tenerselo. E se fino a qualche tempo fa questa era solo una prospettiva che filtrava informalmente da via Aldo Rossi, ora è stata ufficializzata dalle dichiarazioni dell’altro giorno di Pioli, molto chiaro in proposito. Il secondo è che il giocatore resterebbe molto volentieri. E non da oggi. Rivedibili sono semmai le indiscrezioni che arrivano dalla Spagna. Non risulta per esempio che Brahim stia per perfezionare il rinnovo di contratto con il Real (che attualmente è in scadenza nel 2025). Così come pare del tutto fuori mercato la cifra che, secondo Marca, il Diavolo sarebbe chiamato a mettere sul piatto per trattenere il numero 10 a Milanello: un’offerta “più vicina ai 30 milioni che ai 25”, dice il quotidiano sportivo spagnolo. Dalle nostre parti risulta esattamente il contrario: il Milan vorrebbe un cospicuo sconto sui 22 milioni pattuiti per il diritto di riscatto. Diciamo che il club rossonero gradirebbe assestarsi sui 18-20.

Cassa

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Servirà quindi lavorarci su, e parecchio, perché non è assolutamente una trattativa facile, al di là della volontà del Milan e del giocatore stesso. Molte le variabili: per esempio il Real, che ha diritto di controriscatto (a 27), potrebbe decidere di riportarlo comunque a casa per rivenderlo e fare un po’ di cassa. Perché c’è anche l’incognita Ancelotti: se Re Carlo rimanesse a Madrid anche la prossima stagione, è ragionevole pensare che Brahim non sarebbe in cima ai suoi pensieri. Da qui – anche – la volontà del trequartista di proseguire in rossonero. Che succede, quindi, adesso? Via agli incontri, largo ai contatti. Il primo sarà fra il padre-agente di Brahim e la dirigenza rossonera. Un punto della situazione per chiarire esigenze e volontà da parte di entrambe le sponde. Poi, la stessa cosa avverrà tra la famiglia Diaz e il Madrid. Quindi si dovranno parlare i due club. Tutto questo dovrebbe avvenire in tempi abbastanza stretti. Diciamo da qui a metà giugno, indicativamente.

La gara degli assist

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Intanto il 10 rossonero è tornato a divertirsi in campo, dopo le critiche e la feroce delusione – anche personale – nel secondo euroderby di Champions, con un errore nei primi minuti che ha pesato moltissimo sul tentativo di rimonta rossonera. Ieri con la Samp lo spagnolo ha messo a referto un gol e due assist (magnifico quello per il primo gol di Leao), cosa che gli ha consegnato un bel dato: nel 2023 solo De Bruyne (sette) ha servito più assist di Brahim (sei) nei cinque maggiori campionati europei. A un certo punto voleva pure tirare il rigore. Si è avvicinato a Giroud e dalla tribuna si è capito il perché, come ha confermato lo spagnolo a fine gara: “Volevo tirare, ma Giroud è il numero 9 e vuole fare gol…”. Poco male: la rete è arrivata lo stesso, al termine di un’azione bellissima.

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