Diaz: “Il Real? Ora penso solo al Milan. Abbiamo un derby piuttosto importante…”

Il fantasista rossonero a Marca: “A Milano il calcio è la vita e io in rossonero sono migliorato”

Dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci

9 maggio – Madrid

Brahim Diaz pensa solo al Milan. Il “Diez” rossonero ha concesso una lunga intervista a Marca e ovviamente si è parlato di futuro, col prestito di Brahim in scadenza e il rientro al Real Madrid alle porte: “Ora penso solo al Milan, non posso dire altro. Voglio essere al top qui, al cento per cento, visto che domani c’è una partita molto importante. In questo momento non penso ad altro”. Palla in tribuna anche sulla domanda relativa alle nazionali, con Brahim in ballo tra Spagna e Marocco: “Avrò delle opportunità, soprattutto se continuo a lavorare bene come sto facendo ora”.

Il derby e…

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“Qui a Milano il calcio è la vita, i tifosi vogliono gonfiare il petto grazie alla supremazia cittadina della propria squadra, e in più si tratta di una semifinale di Champions: sarà una battaglia, non ho dubbi”. Brahim ha parlato a lungo della propria famiglia. È il primogenito e l’unico figlio maschio, dopo di lui sono arrivate quattro sorelle, Zaida, Idaira, Dunia e Irina. “Per loro sono un esempio, il maggiore, l’unico maschio… Sono felici per me, a volte si emozionano, altre si avventurano in cose di calcio, commentano le mie partite. Qualcuna dice che avrei potuto far meglio, altre che ho giocato benissimo, dipende dalla sorella. C’è chi mi ricorda solo le cose negative e chi invece si esalta per un dribbling. Abbiamo di tutto. La cosa importante è che la famiglia ti fa stare coi piedi per terra, ti mantiene in contatto con la realtà: per me le mie sorelle rappresentano la normalità. Torni a casa, vuoi giocare alla Play ma magari ci sono loro che ti danno fastidio, o non c’è tempo per farlo. In casa abbiamo sempre parlato di calcio e le sorelle danno la loro opinione come se fossero quattro allenatrici in più. Vivere con 4 sorelle più mia madre è stato incredibile. Le sorelle sono la mia metà, se sono dove sono lo devo a loro. Sono sempre li, con la loro felicità, ti strappano sempre un sorriso anche se a volte dicono cose che ti fanno arrabbiare perché sono vere e ti danno fastidio”.

La crescita

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“Ho fatto un passo in avanti, ora sono più importante per la squadra, creo più occasioni, genero più passaggi decisivi, ho più fiducia. Se la partita è equilibrata cerco di tirar fuori la mia magia per cambiarla, e quest’anno sta succedendo esattamente questo, e tra l’altro in partite importanti. La cosa ovviamente genera grande ripercussione e sto avendo un rendimento più regolare. Sono migliorato nell’aspetto difensivo e nel non disconnettermi dalla partita, so che qualsiasi giocata può rappresentare un’opportunità per attaccare”.

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