Diaz-Dalot, un giorno da avversari in attesa… del Milan-bis

Spagna-Portogallo all’Europeo Under 21 è anche la sfida nella sfida tra i due (ex) rossoneri. Mentre il Diavolo valuta come agire, loro sognano il titolo di categoria

Li vedete così, a festeggiare dopo un gol, pronti ad abbracciarsi con la stessa maglia e uniti verso lo stesso obiettivo. Ecco, almeno per oggi, meglio scordarsi tutto questo. Brahim Diaz, Rafael Leao e Diogo Dalot dalle ore 18 in poi saranno irrimediabilmente nemici per (almeno) novanta minuti. C’è un bello spicchio di Milan nella semifinale dell’Europeo Under 21 che a Maribor vedrà di fronte Spagna e Portogallo. In ballo l’ultimo atto di un torneo pregiato, spesso trampolino decisivo per la carriera di chi si è messo in mostra. Loro, comunque, hanno già fatto parlare di sé nei club e laurearsi campioni d’Europa sarebbe semmai più una conferma che una rivelazione.

Destino

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La sfida nella sfida è particolarmente interessante per Diaz e Dalot (Leao dovrebbe partire dalla panchina, come nei quarti vinti contro l’Italia, dove è entrato nei supplementari in modalità “ciondolante”), perché sono accomunati dallo stesso percorso in rossonero: prelevati un’estate fa in prestito secco da Real Madrid e Manchester United e in attesa di capire il proprio destino nelle prossime settimane. Ovvero se il futuro sarà di nuovo a tinte rossonere oppure alla casa madre, o magari in prestito in un altro club. Il problema è che la formula con cui erano sbarcati a Milanello non prevede appigli di sorta: se il Diavolo li vuole ancora con sé, occorre accendere una nuova trattativa e il coltello dalla parte del manico ce l’hanno ovviamente Real e United. Soprattutto in termini di costo del cartellino in caso di cessione definitiva (al momento è decisamente improbabile per entrambi che il Milan pensi a questa opzione). Più percorribile invece la strada che porta a un prestito-bis. In questo caso il nocciolo della questione ruoterebbe intorno all’esigenza, o meno, di inserire un diritto di riscatto.

Priorità

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Per quanto riguarda i diretti interessati, le prospettive di ritagliarsi uno spazio congruo al club di appartenenza non sono molto alte e quindi gradirebbero bissare l’esperienza a Milanello. Anche perché i prezzi che filtrano da Casa Blanca e Red Devils sono di una certa entità: 25 milioni per Diaz e 17 più bonus per Dalot. Magari logici per due ragazzi di talento che hanno soltanto 21 e 22 anni, ma che comunque non sono in cima alla lista delle priorità di spesa rossonere. Certo, la Champions ha dato ossigeno al budget, ma occorre gestirlo con oculatezza. Fra i due, Diaz sembra quello con più possibilità di replicare l’esperienza al Milan. Perché è un’ottima alternativa nel delicato ruolo dietro il centravanti, ha caratteristiche particolari e nel finale di stagione è stato molto prezioso per la conquista della zona Champions. L’incognita semmai è… Ancelotti. Brahim stesso aveva fatto capire chiaramente di voler attendere il nuovo allenatore del Real per verificarne le intenzioni. Ma, oggettivamente, non è pensabile che a Madrid possa esserci più spazio rispetto a quanto ne avrebbe a Milano. Su Dalot a Casa Milan proseguono le riflessioni. Quella di Diogo è stata una stagione di alti e bassi, ma la qualità e le prospettive sono indiscutibili e Pioli apprezza in particolare la capacità di giocare su entrambe le fasce.

Numeri importanti

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Diogo alla vigilia della sfida con la Spagna ha anche dedicato un pensiero al compagno-avversario Diaz: “Abbiamo parlato brevemente prima dei quarti di finale, sapevamo che se entrambe le squadre fossero passate avremmo potuto incontrarci. La Spagna ha giocatori fortissimi, con capacità tecniche fuori dal comune e se giocheremo tutti e due sarà un momento speciale perché abbiamo condiviso una bella stagione insieme”. Numeri stagionali importanti per entrambi infatti, nonostante la giovane età e il debutto in un altra realtà. Per Diaz parliamo di 1.862 minuti (39 presenze, 21 da titolare), con 7 gol e 3 assist. Per Dalot saliamo a 2.050 minuti (33 presenze, 20 da titolare), con 2 gol e 2 assist. Ma, soprattutto, entrambi sono emblemi perfetti di quelle seconde linee diventate più volte decisive e preziose lungo una stagione in cui l’infermeria ha costretto Pioli ad attingere a tutti gli uomini a disposizione. Brahim e Diogo sono fra coloro che hanno puntellato l’impalcatura nei momenti in cui scricchiolava. Oggi si troveranno uno di fronte all’altro: andrà avanti soltanto uno e poi, chissà, magari si ritroveranno a Milanello fra un mese.

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