Diakhaby e l'accusa di razzismo. La risposta di Juan Cala

La partita Cadice-Valencia più che per il risultato sul campo (2-1 per i padroni di casa) ha fatto parlare per il brutto episodio accaduto a fine primo tempo quando la squadra ospite ha deciso abbandonare il campo per un presunto episodio di razzismo: Cala avrebbe insultato Diakhaby (leggi: Clamoroso, il Valencia lascia il campo! Insulto razzista a Diakhaby). Oggi Cala, il difensore del Cadice accusato di razzismo e i cui social sono presi d’assedio, ha organizzato una conferenza stampa per avere la possibilità dare la sua versione dei fatti (il difensore dopo l’accaduto di domenica non aveva rilasciato dichiarazioni ufficiali).

Cala: “Non ho mai detto ne**o di merda. Questo è un linciaggio mediatico”

Il difensore del Cadice Cala ha dato la sua versione dei fatti: “Purtroppo sono costretto a partecipare a una conferenza stampa per spiegare cosa è successo realmente. Tutto inizia con un corner a favore del Valencia dove il giocatore Diakhaby mi cade addosso, ricevo una gomitata, reclamo fallo e mi dice di rialzarmi. Poi arriva il gol, il cartellino e due momenti in cui veniamo a contatto. Dico a Diakhaby di ‘lasciarmi in pace’ ma lui continua. Poi da un momento all’altro mi accusa di averlo chiamato ‘fottuto ne**o’. Da quel momento in poi rimango con una faccia di stupore e imbarazzo per quello che sta succedendo. Poi è accaduto tutto il resto che avete già visto in campo. Non ho mai detto ne**o di merda. Non gliel’ho detto e questo è abbastanza chiaro. Tutto quello che dice è falso. Se c’è un giocatore del Cadice che ha detto che sarei andato a chiedere scusa, lascerò il calcio. Questo è un linciaggio mediatico“.

Su Twitter Diakhaby ha parlato di quanto accaduto domenica tra lui e Cala

Questa mattina su Twitter, il calciatore del Valencia Diakhaby aveva parlato di quanto accaduto domenica e ringraziato la società per la solidarietà: “Ora sono calmo e voglio parlare. Domenica un giocatore mi ha insultato, dicendomi ‘Nero di m…’. Io e i miei compagni abbiamo deciso di andare negli spogliatoi e poi uno di loro ha detto: ‘Se ci scusiamo tornate in campo?’. E noi gli abbiamo detto di no. Le cose non vanno così. Non si può fare qualcosa e passarci sopra in quel modo per una scusa“.

Precedente Parma, presentato il nuovo stadio Tardini Successivo Quel... Progresso sforna talenti: alle origini del sogno di Raspadori e Ravaglia