Di Maria-Vlahovic, è già spettacolo: tris Juve al Sassuolo

TORINO – Mancava solo la Juve all’appello e i bianconeri non hanno mancato l’appuntamento, rispondendo alle vittorie delle milanesi, delle romane e della Fiorentina alle quali si è poi aggiunta quella del Napoli. Ultima delle ‘sette sorelle’ a debuttare in campionato, la squadra di Massimiliano Allegri ha superato per 3-0 il Sassuolo sul prato amico dello Stadium, in delirio per la ‘prima’ di Di Maria. Ed è stato proprio il ‘Fideo’ a sbloccare la partita con uno dei suoi colpi, dopo un avvio in cui la Juve aveva forse accusato un po’ la pressione dovuta ai successi delle rivali e sofferto l’organizzazione di gioco neroverde. ‘Accesa’ dal gol dell’argentino, la formazione di casa ha poi assestato il colpo del ko a fine primo tempo, con il rigore conquistato e trasformato da Vlahovic che si è ripetuto a inizio ripresa, calando il tris su assist dello scatenato Di Maria uscito poi a mezz’ora dalla fine toccandosi l’adduttore. In attesa di capirne le condizioni (come quelle di Zakaria che ha chiuso il match claudicante), Allegri ha intanto concesso l’esordio in bianconero e un terzo di gara all’ultimo arrivato Kostic, che avrà ora altri giorni di lavoro utili per candidarsi a un posto da titolare nel prossimo match in casa della Sampdoria

Juve, tris al Sassuolo nel segno di Di Maria e Vlahovic

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Juve, tris al Sassuolo nel segno di Di Maria e Vlahovic

Kostic e Raspadori in panchina

Con Kean e Rabiot squalificati e Pogba ai box insieme a Szczesny e ai lungodegenti Chiesa, Kaio Jorge e Aké tocca a Perin tra i pali nel camaleontico 4-4-2 di Allegri, che preferisce Alex Sandro a De Sciglio come terzino sinistro e lascia inizialmente in panchina l’ultimo arrivato Kostic. In campo ci sono però Bremer in difesa al fianco di capitan Bonucci e un Di Maria libero di svariare davanti attorno a Vlahovic. Sull’altro fronte squalificato il regista Maxime Lopez (al suo posto Matheus Henrique) per Dionisi, che deve fare a meno anche degli infortunati Traoré e Romagna: il tecnico non abbandona però il 4-3-3, non rinuncia ai titolarissimi Berardi e Frattesi e al centro del tridente dà fiducia a Defrel, tenendo inizialmente fuori Pinamonti (preso dall’Inter per sostituire Scamacca volato al West Ham) e l’azzurro Raspadori (obiettivo di mercato del Napoli).

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Di Maria e Vlahovic show

Il più reattivo ai blocchi di partenza è Alex Sandro, che va subito in sovrapposizione a McKennie e poi va giù in area dopo un contatto con Muldur: per Rapuano di Rimini è tutto regolare e si salva così il difensore del Sassuolo, che esce però ammaccato dall’episodio ed è costretto a lasciare il posto a Toljan. Nel frattempo la Juve insiste ed è ancora il terzino brasiliano a spingere sulla sinistra e a crossare per la testa di Vlahovic, che sfiora la traversa ma dopo essere scattato in fuorigioco (5′). I neroverdi in qualche modo reggono l’urto e pian piano prendono le misure ai bianconeri oltre che campo, arrivando a spaventare Perin che risponde però presente due volte in minuto su Defrel (21′). La squadra di Allegri ora soffre e il pubblico dello Stadium rumoreggia, ma il primo ‘cooling break’ della serata viene in soccorso al tecnico, che approfitta dello stop per dare indicazioni ai suoi. Il gioco riprende e la Juve passa, sbloccando il match con il suo uomo più atteso: cross dalla sinistra di Alex Sandro e volée mancina di Di Maria, con il pallone che sbatte in terra e si impenna superando Consigli. Ora il pubblico di casa fa festa e gli emiliani provano a reagire, lasciando però spazi alla ripartenza di Di Maria: palla all’arrembante Danilo e cross per Vlahovic, che gira al volo con il destro e lambisce il palo (29′). Azione quasi in fotocopia e stessi interpreti al 35′, quando il centravanti cambia piede ma anche con il sinistro sfiora solamente il legno. Poco prima c’era stata una conclusione dalla distanza scagliata da Ayhan e neutralizzata da Perin, ma ormai la Juve si è ‘accesa’ e il raddoppio arriva a ridosso dell’intervallo: Ferrari aggancia Vlahovic in area e lo trascina a terra, per l’arbitro è rigore ed è lo stesso centravanti serbo a presentarsi sul dischetto per superare Consigli e mandare così la Juve al riposo sul 2-0. 

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Ansia per il ‘Fideo’, debutto per Kostic

Al rientro in campo c’è Raspadori al posto di Defrel nel Sassuolo, ma è Matheus Henrique a suonare la carica con un tiro dal limite troppo centrale però per impensierire Perin. Con il doppio svantaggio gli emiliani non possono fare troppo calcoli ma prestano il fianco a una Juve attendista e pronta a ripartire, come al 50′ quando un imperioso anticipo di Bremer innesca Di Maria: il ‘Fideo’ galoppa nella prateria che gli si è aperta davanti sulla destra e poi sfiora il palo con uno splendido sinistro a giro. I tifosi dello Stadium stanno ancora applaudendo questa giocata quando Ayhan regala un pallone proprio all’argentino, che dal limite mette Vlahovic nelle condizioni di calare il tris e festeggiare la doppietta (51′). Dionisi si gioca allora anche la carta Pinamonti (dentro per Kyriakopoulos) mentre Allegri, con i tre punti in cassaforte e mezz’ora ancora da giocare, può concedere un esordio senza ansie a Kostic che getta nella mischia con De Sciglio (fuori Cuadrado e Alex Sandro). Poco dopo standing ovation e fiato sospeso per Di Maria, che esce dal campo toccandosi l’adduttore sinistro e lascia il posto a Miretti (65′), andando poi ad accomodarsi con la borsa del ghiaccio in panchina. È da lì che il ‘Fideo’ assiste al finale di gara in cui trovano spazio anche Rovella e Soulé, inseriti al posto di Locatelli e McKennie dopo una parata non banale di Perin su Pinamonti. Il finale della Juve è ‘in controllo’, Zakaria resta in campo nonostante un fastidio muscolare e Rovella manca di poco il poker al 92′: finisce 3-0 e con un ‘messaggio‘ chiaro lanciato dai bianconeri alle rivali nella corsa allo scudetto.

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