L’ex centrocampista della Juve, Angelo Di Livio, ha parlato del presente e del futuro dei bianconeri ai microfoni di Sportitalia, senza nascondersi dietro un dito: “Cosa manca? Meccanismi offensivi che possano permettere agli attaccanti di segnare, situazioni tattiche diverse. Contro il Torino hanno fatto un po’ di fatica, anche se è vero che hanno sciupato due occasioni e se le avessero sfruttate forse staremmo parlando di qualcos’altro. Ma è chiaro che servono idee offensive, al di là di tutto”. Poi ha concentrato l”attenzione su Allegri e Thiago Motta e il futuro di alcuni giocatori, sempre con estrema sincerità.
Di Livio: “Yildiz-Chiesa il futuro. Motta? Starei al sicuro”
Di Livio ha approfondito l’analisi, puntando il dito contro il modo di stare in campo dei bianconeri: “A volte la Juventus è troppo bassa ed è più complesso contrattaccare. Contro il Torino c’è stata un po’ di mancanza di personalità nel prendere il comando del gioco”. Sul futuro di Chiesa: “Se si vuole tornare competitivi lui, Vlahovic, Bremer e altri di questo livello devono essere intoccabili. Tuttavia, alcune circostanze a volte costringono a vendere un pezzo pregiato. Ma secondo me Chiesa è insostituibile. Non so cosa succederà l’anno prossimo, né chi sarà l’allenatore, ma lui e Yildiz dovrebbero essere il futuro di questo club“.
Sul futuro della squadra: “Cosa servirebbe? Una nuova mentalità. Penso che potrebbero concentrarsi sui giocatori giovani piuttosto che su quelli esperti. Thiago Motta prossimo allenatore? La Juventus avrebbe una filosofia di gioco chiara. Sarebbe una grande novità, ma non sarebbe un rischio, perché può essere considerato un tecnico di alto livello. Naturalmente, dovrà anche migliorare, perché allenare il Bologna è una cosa, allenare la Juventus è un’altra. Se prendessero lui sarei tranquillo“. Poi su Allegri: “Se il terzo posto e la vittoria della Coppa Italia cambierebbero la sua posizione? Il tormentone è quello. Si parte dalla qualificazione in Champions ma a fare la differenza sarebbe soprattutto una vittoria. Portare a casa la Coppa Italia sarebbe un valore aggiunto, perché allora Allegri avrebbe fatto il suo, rispettando gli obiettivi della società. Poi la palla passerebbe alla dirigenza: noi possiamo stare qui a parlare di tanti allenatori ma poi Allegri magari avrà fatto il suo a fine stagione”.
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