Deschamps, caccia al record: la doppia doppietta allenatore-calciatore

Ha vinto Europeo e Mondiale da calciatore. Adesso punta al bis anche da allenatore. Con Mbappé, Benzema e Griezmann in attacco non si nasconde

Dice di non pensarci, Didier Deschamps. Non tanto al fatto che la sua Francia sia inevitabilmente la favorita all’Europeo, ma alla possibilità di diventare il primo della storia del calcio a fare doppietta con il Mondiale, sia da giocatore che da c.t.. Ci era riuscito per la prima volta da capitano dei Bleus tra il 1998 e il 2000. Può ripetersi adesso da timoniere di una squadra dove probabilmente, da giocatore, avrebbe fatto fatica ad avere il posto da titolare pure lui, che vinse tutto con la Juventus. In ogni caso, la sua Francia con Mbappé, Benzema e Griezmann davanti, non si nasconde, come confessa l’ex bianconero in una lunga intervista esclusiva a SportWeek, in edicola sabato

Ritorno

—  

Le prove generali con quei tre fenomeni lì davanti hanno dato esito positivo. Sia contro il Galles che contro la Bulgaria in amichevole, si è vista una Francia che gioca più con la mentalità di squadra di club che di una nazionale. Merito appunto di Deschamps che ha saputo forgiare un gruppo affiatato e una forza collettiva che valorizza il meglio di ciascuno, traducendola in aggressività nel recupero, fluidità in costruzione, punteggiata da colpi da fuoriclasse: tipo il tacco di Mbappé per liberare il sinistro a giro vincente di Griezmann contro i gallesi (3-0), o la rovesciata dello stesso Grizou per punire i bulgari (3-0). Il tutto orchestrato dai tocchi e dai movimenti destabilizzanti di Benzema che è rientrato in nazionale dopo cinque anni e mezzo d’assenza. Un ritorno che ha fatto scalpore, visto che Deschamps l’aveva bandito dopo che la stella del Real Madrid lo aveva accusato di «aver ceduto alla parte razzista della società francese», per non averlo portato all’Europeo del 2016.

Armi

—  

Sembrava l’epitaffio sulla carriera in Bleu per Benzema, al termine di una storiaccia di ricatto ai danni dell’ex collega Valbuena di cui dovrà rispondere in tribunale in autunno. E invece, alla fine ha prevalso il solito pragmatismo di Deschamps che la scorsa estate ha riportato in nazionale anche Rabiot, dopo un paio d’anni di traversata del deserto per aver rifiutato di fare da riservista al Mondiale russo: «Grazie alla Juve – spiega Didier – Adrien è diventato un centrocampista completo». Altra arma in più per non sbagliare, stavolta. La finale del 2016 persa con il Portogallo di Ronaldo, ma per un gol dell’anonimo Eder (0-1), non è mai andata giù a Deschamps che così ha deciso di munirsi di ogni strumento a disposizione per vincere: «Capisco che il ritorno di Benzema possa attirare attenzione, ma eravamo forti anche senza di lui. Adesso però lo siamo di più».

Tensioni

—  

Da qui lo status di favorita che non destabilizza il c.t. sempre attento a gestire al meglio la truppa, attraversata da qualche tensione dopo l’amichevole con la Bulgaria. A lamentarsi è stato Giroud, subentrato all’acciaccato ma recuperabile Benzema, e nonostante la doppietta: «Potevo segnare di più se ci fossimo cercati meglio». Frecciata a Mbappé, costretto a sacrificarsi sulla sinistra dell’attacco dopo l’ingresso dell’attaccante corteggiato dal Milan, andato in rete grazie a Pavard e Ben Yedder, subentrato al parigino. A spegnere l’incendio ci ha pensato Deschamps nel post partita: «Non va stigmatizzato Mbappé cui ho spiegato cosa fare dopo l’uscita di Karim, anche perché il nostro gioco cambia con Giroud che contro la Bulgaria ha giocato più minuti che negli ultimi tre mesi». Tutti in riga e polemica rientrata. E adesso sotto con la Germania, per iniziare a scrivere un’altra pagina di storia.

Precedente Inizio Europei 2020/ UEFA Euro 2020, la gara inaugurale, favoriti, orari Successivo Djokovic-Nadal, capitolo 58: tutti i numeri di una rivalità storica

Lascia un commento