Derby, regolari gol dell’Inter A Bergamo giusti i 2 rigori

21 novembre 2016 – Milano

Com’è andata la giornata di campionato della squadra arbitrale? Bene nel derby, dove Tagliavento merita un 7, e in Atalanta-Roma con un bel 6,5 di Rocchi. Nel complesso è stata una giornata positiva, da rivedere le decisioni di Celi (voto 5) in Crotone-Torino.

milan-inter 2-2 — Arbitro Tagliavento di Terni.
Passa indenne la prova del derby: coerente gestione di falli fischiati e cartellini dati. Pochi gli episodi contestati, forse le maggiori perplessità sono arrivate dalle maglie indossate da Milan e Inter: gioco cromatico molto simile, col nero predominante su rosso e azzurro. L’occhio confuso dello spettatore salvato solo dal bianco dei pantaloncini e calzettoni usati dagli interisti. L’arbitro non ha ordinato cambi di casacca (controllate prima del match per evitare che si confondano). Sulla gara: proteste Milan sul pari di Candreva, ma è dell’Inter la rimessa da cui nasce l’azione (tocca Locatelli). Non visto un fuorigioco di Icardi che spreca una buona occasione. Ok il 2-2: Perisic non è in fuorigioco. Pochini i 3’ di recupero.


atalanta-roma 2-1 — Arbitro Rocchi di Firenze.
Non è un caso che il designatore Messina abbia scelto proprio Rocchi (ottimo inizio di stagione) per la sfida di Bergamo, sulla carta molto insidiosa. Il campo ha confermato la previsione con l’arbitro di Firenze che ha gestito alla grande diversi episodi complicati. Due rigori concessi, entrambi netti. Il primo per la Roma: braccio largo di Toloi sulla conclusione di Salah, fin qui nulla da dire. Semmai bisogna spiegare come mai Rocchi mostra il giallo al difensore: non si può parlare di chiara occasione da gol (sul tocco di mani resta la tripla sanzione), ma solo di azione pericolosa perché il portiere Berisha è dietro al compagno e quindi avrebbe respinto il tiro. Okay il penalty dato all’Atalanta nel finale: Paredes aggancia Gomez. In precedenza, bravo l’arbitro anche a valutare bene la caduta di Gagliardini in area della Roma: non c’è il fallo di Dzeko. Niente fuorigioco, infine, sul pareggio dei nerazzurri.

bologna-palermo 3-1 — Arbitro Russo di Nola.
Gastaldello si lamenta, ma non c’è nessuna irregolarità di Bruno Henrique che gli porta via la palla per poi darla a Nestorovski, autore del vantaggio siciliano. Lo stesso Gastaldello rischia l’espulsione quando colpisce Nestorovski con il gomito largo: arriva solo il giallo. Nel finale fermata un’azione del Palermo, con successivo contatto da rigore su Nestorovski, per un fuorigioco che non c’è.
crotone-torino 0-2 — Arbitro Celi di Bari.
Non molto fortunato il Crotone: due errori pesanti lo penalizzano. Da annullare il gol del vantaggio del Torino perché Belotti è in fuorigioco quando Ljajic lo serve. Sbaglia l’assistente Del Giovane. Passano solo due minuti e l’arbitro non si accorge della trattenuta di Rossettini ai danni di Falcinelli: da punire con il rigore.

empoli-fiorentina 0-4 — Arbitro Massa di Imperia.
Il poker della Fiorentina anestetizza un doppio errore commesso da Massa: al 37’ (con gli ospiti avanti 1-0) Maccarone scatta verso la porta aiutandosi nel controllo col braccio, l’arbitro lascia andare e poi fischia la punizione dal limite quando Tomovic abbatte l’attaccante. Mostrato al difensore il giallo, ma andava espulso perché la posizione centrale e il possesso del pallone giustificavano la chiara occasione da gol. Per il resto, corretto il rigore dato alla Fiorentina: fallo di Diousse su Badelj.
lazio-genoa 3-1 — Arbitro Di Bello di Brindisi.
Due episodi importanti ben valutati dall’arbitro: giusto il rigore concesso alla Lazio con Orban che sbaglia il tempo della scivolata e finisce per stendere Felipe Anderson; nel finale lo stesso difensore ha una reazione contro Immobile (lo colpisce con il pallone lontano e poi va dirgli qualcosa a muso duro) e rimedia un rosso inevitabile.
sampdoria-sassuolo 3-2 — Arbitro Doveri di Roma.
Bravi gli assistenti: non c’è fuorigioco sia nei 2 gol del Sassuolo, sia in quelli della Sampdoria. Okay anche l’arbitro: Antei stende Schick, corretto assegnare il rigore.

 Francesco Ceniti 

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