I giudizi sulla Lazio dopo la vittoria nel derby contro la Roma all’Olimpico.
Sarri (all.) 7,5
Disegna la partita giusta, consegnando il pallone alla Roma e fidandosi dei suoi difensori. La scelta iniziale ricade su Luis Alberto: giusto, perché lo spagnolo aiuta il centrocampo a ragionare. Si gioca, senza paura, i cambi Cancellieri e Romero appena vede Pedro e Zaccagni stravolti. Senza Milinkovic e Immobile, non esisteva altro modo di giocare il derby. Nuovo sorpasso su Mourinho. Lazio da Champions, nessun dubbio.
Provedel 7
Due parate, non complicate. Lo salva la traversa su Zaniolo, ma esce diverse volte bene e senza incertezze. Soprattutto gioca 60 palloni con precisione e lucidità. Un registra arretrato aggiunto. Decisivo per questo tipo di partita.

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Lazzari 7
Attacca meno del solito, si fa male alla spalla, ma dietro è attento e non si fa mai sorprendere da Zalewski, di solito bravo a saltare i difensori con un tocco. Manuel lo aspetta e rincula, senza concedergli il dribbling.
Hysaj (dal 24’ st) 6,5
Solido, senza fronzoli. Difende con cattiveria.
Casale 7,5
Partita perfetta. Si esalta nel corpo a corpo con Abraham, non perde mai la linea, eccelle nella lettura tattica: comprende così bene lo sviluppo dell’azione che arriva sempre primo sulla palla nelle situazioni scabrose.
Romagnoli 7,5
Un derby così bello, per un laziale cresciuto nella Roma, è da godimento. Alessio riesce a tenere compatta la difesa per 100 minuti. Mai in affanno, anche sotto pressione, quando si tratta di gestire la palla: 8 respinte. Di testa prende un’infinità di palloni.

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Marusic 7,5
Scudo umano. Contrasta, non si sottrae al duello. Nella sua zona transitano Karsdorp, Zaniolo, Zalewski, Celik e anche Volpato. Nessuno riesce a passare.
Vecino 6,5
Il duello con Cristante è appassionante. Rinuncia ai suoi classici inserimenti. Derby votato al sacrificio.
Cataldi 7,5
Sbaglia in uscita i primi due passaggi, ma reagisce subito e sale in cattedra, tirando fuori una prestazione pazzesca per intensità, interdizione, lucidità di pensiero nella distribuzione del pallone. Vince e gioca da capitano.
Luis Alberto 6,5
Contributo fondamentale. Il suo palleggio intelligente e preciso, anche sul corto, aiuta la Lazio a respirare. È ordinato, assicurando rientri di posizione. Sbotta a modo suo con Sarri per il cambio, ma zoppica e finisce con la borsa del ghiaccio sul ginocchio: non poteva andare avanti.
Basic (dal 26’ st) 6,5
Entra garantendo quanto serve, ovvero corsa e solidità.

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Pedro 7
Determinante, ancora una volta, per il modo in cui va a pressare Ibanez e crea i presupposti del gol di Felipe. Tiene il campo con intelligenza, ha poche energie, le concentra nella fase difensiva e in due o tre spunti da giocatore di livello superiore.
Cancellieri (dal 24’ st) 6,5
Una volata conclusa con l’assist a Felipe. Buona applicazione difensiva.
Felipe Anderson 8
Decide un altro derby. Gelido, questa volta, davanti a Rui Patricio: stop di destro e sinistro incrociato, è il pallone buono per stendere la Roma. Al secondo tentativo, sfiora la doppietta. È bravo perché, non riuscendo ad azionare il contropiede, cuce il gioco con i centrocampisti e tiene in allerta Smalling.
Zaccagni 7
Merita un voto alto per il dispendio di energie, i cambi di marcia e l’appoggio che consentono alla Lazio, almeno sino all’intervallo, di provare a giocare. Ha una dote rara: è tra i migliori esterni del campionato nella protezione della palla. Costringe Mancini al giallo e di conseguenza alla sostituzione anticipata.
Romero (dal 40’ st) 6,5
Il baby argentino è una scarica di adrenalina: un quarto d’ora, compreso il recupero, di corse e rincorse preziose per arrivare in fondo.

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