Delirio Milan: fa 1-1 a Napoli e vola in semifinale di Champions!

Rossoneri fra le prime quattro d’Europa sedici anni dopo. A segno Giroud su magia di Leao, pareggio nel finale di Osimhen. Meret para un rigore al francese nel primo tempo, Maignan mura dal dischetto Kvara

Dal nostro inviato Luca Bianchin

18 aprile – Napoli

La Champions, anche se ha cambiato nome, resta la coppa dei campioni. Il Milan va in semifinale, portato di peso da due delle sue icone: Rafa Leao e Mike Maignan. Due campioni. Napoli-Milan è finita 1-1, con gol di Giroud al 43’ e Osimhen oltre il 90’, ma sulla partita ci sono i timbri di Rafa e Mike. Leao ha prodotto in casa il gol, con una citazione della partita icona del Milan a Napoli: il 3-2 del primo maggio 1988, la partita simbolo dello scudetto di Sacchi. Come Gullit quel giorno, è andato in fuga nella metà campo del Napoli e ha chiuso l’azione con un assist. Allora Van Basten, questa volta un altro numero 9: Giroud. Maignan a 10 minuti dalla fine ha parato un rigore di Kvaratskhelia, spegnendo le speranze del Napoli e confermando che, se si parla del miglior portiere del mondo, vorrebbe essere invitato alla discussione. Significa che il Milan dopo 16 anni è in semifinale di Champions League: giocherà l’andata in casa, il 9 o il 10 maggio. Domani scoprirà con quale avversaria: l’Inter per il replay del doppio derby 2003 o il Benfica, con Leao – ex ragazzino dello Sporting – che torna a casa.

Il gol

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Per i pochi che non lo avessero visto, ecco il gol decisivo. Ndombele perde palla nella trequarti del Milan e Leao, così lontano, sembra inoffensivo. Invece ci crede, non appoggia a Theo Hernandez e parte. Ndombele non lo prende, così Rafa accelera, salta Di Lorenzo e Rrahmani, poi appoggia la palla perfetta a Giroud. Sempre lui, Giroud, a metà primo tempo si era fatto parare un rigore da Meret, creato tanto per cambiare da Leao, steso in area da Mario Rui in capo alla prima vera ripartenza del Milan, nata a sinistra e chiusa dall’altra parte del campo. Giroud, che non sbagliava un rigore dal 2012, ha incrociato a mezz’altezza col sinistro, e Meret è stato bravo a scegliere l’angolo giusto.

La chiave

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Pioli ha vinto con una partita da grande squadra: Milan attento, in sofferenza all’inizio ma bravo a prendere le misure, difendere ordinato e ripartire, la sua arma migliore. Il Napoli ha comandato il possesso, ha fatto paura all’inizio – il Maradona questa volta ha tifato, ha tifato per davvero – ma non ha trovato quasi mai Osimhen a centro area. Per Maignan, tanta apprensione ma poca necessità di miracoli.

La cronaca

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Tatticamente la partita è stata quella attesa. Il Napoli aggressivo dal primo minuto e il Milan inizialmente in difficoltà nel palleggio, con pochissima capacità di conservare il possesso. Il Napoli ha cercato Kvaratskhelia il più possibile, mentre Pioli ha difeso nella sua metà campo, come all’andata, e ha stretto il suo Milan davanti a Maignan, con Kjaer e Tomori sempre vicini a Osimhen. Nel primo tempo, il Maradona si è alzato sui seggiolini per 4-5 occasioni. Occhio alla progressione. Minuto 9: destro di Kvara. Minuto 10: palla di Politano per Osimhen intercettata di testa da Kjaer, ultimo difensore. Minuto 13 e 20: due tiri di Politano. Minuto 26: una botta di Zielinski forte ma centrale. Tanta pressione ma un solo grande brivido per Maignan, nel finale: un gol annullato a Osimhen appena prima dell’intervallo per un fallo di mano a centro area. E il Milan? Gol e rigore a parte, ha avuto una grande chance con il solito Giroud poco dopo il rigore sbagliato. Stesso copione: il 9 rossonero poteva fare di più col sinistro, Meret ha trovato il modo di deviare con un piede.

Rimpianti Kvara

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Il secondo tempo ha dato una fiammata subito, con un’occasione per Kvaratskhelia, bravo ad arrivare in area, meno nel tiro, alto. Poi il Napoli si è un po’ spento. Lozano, entrato nel primo tempo per Politano, ha calciato alto dopo un’ora di gioco, poi Spalletti si è giocato Elmas e Raspadori, senza cambiare la partita. La grande speranza azzurra è arrivata a 10 minuti dalla fine: giocata di Lozano per Di Lorenzo, lasciato clamorosamente solo da Origi, ancora negativo. Il capitano del Napoli ha crossato basso e ha trovato il braccio di Tomori per il secondo rigore di serata. Quando Maignan ha parato Kvara, si è intuito come sarebbe finita, anche se Osimhen ha trovato il modo di segnare l’1-1 nel recupero: cross di Raspadori e bel colpo di testa in anticipo su Messias. La curva ospiti ha temuto per un minuto, poi si è presa la colonna sonora, nel silenzio generale. Tornando verso Milano, stanotte o domani, i milanisti in trasferta parleranno dello stesso argomento delle conversazioni di tutti i rossoneri a Milano: il derby.

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