“De Rossi è nato per fare l’allenatore, due anni fa nella pausa Mondiale, lo avevo indicato come uno dei possibili grandi tecnici, ha tutte le componenti“ – ha detto De Zerbi in conferenza stampa alla vigilia degli ottavi di finale di Europa League tra il Brighton e la Roma. Poi ha proseguito: “Non mi sento un genio, né più bravo degli altri. Sicuramente non mi spaventa il lavoro e non mi manca il coraggio di fare cose che gli altri non fanno e che possono essere giuste o sbagliate. Io vivo per il calcio, questa è la differenza che mi sta facendo avere questa carriera“.
Roma-Brighton, le dichiarazioni di De Zerbi
De Zerbi ha approfondito il discorso su De Rossi: “Lo rispetto perché è mio amico, siamo molto simili come persone tant’è che le nostre figlie sono diventate amiche perché abbiamo gli stessi valori. Mia figlia non tifa Roma, lei è amica con Gaia e le fa compagnia. Ma tifa per me, è chiaro e non ho dubbi. Contro il Feyenoord invece abbiamo supportato i giallorossi”. Poi ha continuato: “È un orgoglio tornare in Italia soprattutto con questa squadra”. Sul cambio allenatore dei capitolini: “Erano forti con Mourinho e lo sono ora con De Rossi, noi non abbiamo esperienza ma siamo venuti qua per giocarcela, sappiamo in che stadio ci troviamo, quello che valiamo e quello che abbiamo fatto in un anno e mezzo. E ne siamo orgogliosi. Non giochiamo solo per i quarti, lo facciamo perché stiamo scrivendo la storia e stiamo facendo qualcosa di impensabile. Questo è qualcosa che sentiamo molto”. Sulla mentalità italiana: “Ho discusso sempre in generale della mentalità tipica della tradizione italiana, poi se parliamo degli ultimi campionati credo che sia molto diversa la realtà rispetto a 10-15 anni fa. Gasperini è avanti in questo, Italiano, Thiago Motta hanno preso squadre di Serie B, anche il Catanzaro di Vivarini ha preso una direzione diversa”.
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