De Siervo: “Riforma sì, ma ricordiamoci che vendiamo un prodotto”

L’a.d. della Lega Serie A: “Dobbiamo offrire uno spettacolo avvincente. Stiamo anche pensando a una piattaforma nostra. I playoff? Solo senza ridurre il numero dei match”

La Lega Serie A, si sa, sta riflettendo sul futuro anche alla luce dell’effetto Covid. Lo conferma l’amministratore delegato Luigi De Siervo: “Riforma campionati? Ci muoviamo sul solco delle linee stabilite dal presidente federale. Questa grande pandemia ha obbligato tutti a rivedere il proprio status riconsiderando i propri punti fermi, e in questa logica la Serie A non potrà chiamarsi fuori: serviranno dei progetti, ma non c’è una posizione contraria a prescindere, anzi”.

Il prodotto calcio

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Quindi, intervenendo a Radio Sportiva , sottolinea: “Dobbiamo rifarci al concetto di sostenibilità: il calcio d’elite ha bisogno di risorse per potersi mantenere al livello dei competitor internazionali e per ottenerle dobbiamo offrire alle televisioni un numero di settimane e di mesi di abbonamento. Noi vendiamo intrattenimento e competiamo con tutti gli altri grandi brand che producono contenuti, contendendoci il tempo dei tifosi. L’obiettivo è ingaggiare i tifosi per un tempo più ampio possibile e visto che il nostro è un prodotto pay, dobbiamo cercare di avere un campionato più interessante possibile”. Restando sui diritti tv dice: “I grandi network devono continuare a partecipare alle aste per fornire quei soldi che poi sono messi a disposizione dei presidenti per rendere lo spettacolo sempre più avvincente. Stiamo valutando anche l’ipotesi di realizzare una piattaforma di contenuti perché il nostro obiettivo è avere un canale proprio laddove l’asta dei diritti non fosse ritenuta sufficiente per sostenere e sviluppare il sistema”.

Gli stipendi

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Inevitabile parlare anche degli stipendi del calciatori: “Ci sarà un’analisi profonda anche sulla sostenibilità degli stipendi. Il presidente dell’Aic Calcagno ha una responsabilità importante in questo ragionamento, bisognerà cercare il dialogo con i giocatori senza strappare”.

Dubbio playoff

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E sui playoff: “Se ne è parlato tanto, sarà l’assemblea a esprimersi in caso di proposte, ma per mantenere gli investimenti dobbiamo fornire un contenuto che dura un certo numero di mesi con un certo numero di partite. I playoff sono la formula con cui si concludono le grandi competizioni brevi, mentre sui campionati non sono così diffusi. Nulla vieta che trovando un equilibrio nei calendari, perché i ragazzi non sono dei robot, si possa affrontare la discussione, ma dire playoff non può voler dire ridurre il numero delle partite. La Serie A è attenta al dibattito istituzionale ma tutto passa dalla vendita di 380 partite in 9 mesi, e l’obiettivo è fornire contenuti per 12 mesi l’anno”.

Il protocollo

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Infine il capitolo protocollo Covid: “Il cda di Lega ha individuato nel presidente dei medici sportivi Casasco la persona giusta per fornire regole ancora più stringenti sul protocollo. Le abbiamo proposte ai nostri club che si sono detti favorevoli a tutte, tranne quella delle bolle in luoghi unici che non è possibile dal punto di vista organizzativo. Stiamo lavorando per l’individuazione di un laboratorio unico per i tamponi ma non è semplice, serve una struttura che sia in grado di fare questo servizio rispettando i canoni che ci sono imposti”.

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