De Roon e il Covid: “A Bergamo un dramma, zero dubbi sul vaccino”

Olanda messa alle strette dal Covid. De Roon ha vissuto da vicino l’incubo e si stringe al suo paese. 

Olanda messa alle strette dal Covid. De Roon conosce sin troppo bene il “nemico”. Ha vissuto da vicino l’incubo della pandemia e si stringe al suo paese.  Il centrocampista dell’Atalanta, in una lunga intervista concessa all’Eco di Bergamo ha parlato sia di calcio che di attualità.

COVID –  In Olanda la situazione non è bella. Qualcosa che De Roon ha già vissuto da vicino. Il ricordo della pandemia ha colpito profondamente il calciatore. “Sento quotidianamente i miei cari, è un momento difficile per loro. Sono tutti vaccinati ma cercano di ridurre al minimo i contatti per non correre rischi. Gli ospedali rischiano di dover scegliere quali vite debbano salvare. Spero non si arrivi a questo. A Bergamo abbiamo vissuto il peggio. Morivano tantissime persone, ricordo le foto con i camion e le bare, è stato durissimo. Pochissimi possono capire il dramma che ha vissuto questa città. Dopo il lockdown abbiamo chiuso a stagione alla grande, c’era qualcosa di speciale nella squadra. Il gruppo aveva preso coscienza di cosa fosse accaduto e volevamo fare qualcosa per restituire qualcosa alla città, per la gente, per tutti coloro che hanno vissuto un momento difficile. A volte ripenso alle partite giocate senza il pubblico. All’inizio era stranissimo, poi ci siamo abituati, però quando sono tornati i tifosi anche il calcio è tornato ad essere più bello”.

RITORNO  – Pian piano in Italia si è tornati a una vita quasi normale. “Sembra poco tornare a vivere come prima del Covid, ma è tantissimo. Sono stati due anni molto strani, la nostra vita è cambiata, ma negli ultimi mesi siamo riusciti a riprenderci un po’ di normalità. E tutto questo grazie al vaccino. Personalmente non ho mai avuto dubbi, ho parlato con i medici. Posso comprendere che qualcuno abbia dubbi, ma il vaccino ci ha ripagato di tanti sacrifici e ci ha restituito il calcio, perché sono tornati anche i tifosi sugli spalti. Adesso occorre continuare a stare attenti. Io e la mia famiglia usciamo un po’ meno, incontriamo solo persone vaccinate ma la vita continua, le bambine devono andare a scuola ed è importante che continuino. Spero di non dover tornare a vivere il lockdown.

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