De Laurentiis, Napoli e lo stadio: “Sarà bellissimo, ma mafia e camorra complicano tutto”

Il presidente dal sindaco Manfredi: “Ho già un progetto, realizzato dalle stesse persone che hanno fatto l’Allianz Stadium”. E sulla squadra: “È il campionato più cazzuto degli ultimi vent’anni”. E Maradona avrà una statua, probabilmente a Scampia

Non è soltanto la burocrazia a rallentare i progetti di nuovi impianti sportivi. Aurelio De Laurentiis punta il dito contro la criminalità organizzata, senza mezzi termini. “In Inghilterra c’è il calcio migliore del mondo, con gli stadi più funzionali e leggi che hanno messo fuori causa gli hooligans. Ma noi non possiamo fare altrettanto con la mafia, la camorra e la ‘ndrangheta. È un po’ più complicato, serve una capacità di adattamento che aveva mio padre e che appartiene anche ai napoletani” ha spiegato il presidente, ricevuto dal sindaco Gaetano Manfredi insieme a Stefano Ceci, manager di Diego Armando Maradona. I due sono stati omaggiati con delle statuette raffiguranti il campione argentino e De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni in conferenza stampa a margine dell’evento, soffermandosi sulle strutture.

Sullo stadio

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“Ho già un progetto, realizzato dalle stesse persone che hanno fatto l’Allianz Stadium – ha proseguito – il sindaco mi ha detto che voleva interessarsi della questione e non ho invaso il campo d’azione perché quando si sale in carica a Napoli servono 6-7 mesi prima di capire che casino sia questa città. Rimetteremo a posto lo stadio, diventerà bellissimo. Ma dobbiamo studiare le varie problematiche collaterali: viabilità, servizi, trasporti notturni, tenere viva una struttura sette giorni su sette. È tutto facile a dirsi, ma in un contesto del genere servono volontà opportune. C’è un simulacro del tifo, del calcio e bisogna avere rispetto anche nei confronti delle persone. Vorrei abbandonare l’idea del vecchio, avete sempre detto che sono un visionario”.

Su Spalletti

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De Laurentiis è tornato anche sul rapporto con Spalletti e sul futuro del Napoli, prossimo e a lungo termine: “Mancano ancora due partite e siamo terzi, è il campionato più cazzuto degli ultimi vent’anni. Luciano è un dipendente di grande carica, ha un altro anno di contratto più un’opzione a mio favore. Mi dite che ho una gestione padronale, che dovrei assumere nuove figure, ma io mi interesso delle mie cose come un film o una serie. Spalletti è qui, deve sentire bisogno di Napoli: lasciamolo lavorare e ambientare, è serio e formidabile. Cose che mi fanno dire ‘Aurelio, hai fatto centro’. Sono stato in silenzio per otto mesi per conoscere meglio l’allenatore e l’uomo, non è una situazione sempre facile. Luciano ha una figlia di 10 anni e una moglie che vivono a Milano, ricordiamoci che non sono marionette ma persone con problemi e famiglie”.

Su Maradona

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Immancabile un pensiero su Maradona. “Diego non ha bisogno di essere commentato, quanto di trovare la giusta collocazione definitiva sul territorio. Ciò sarà possibile con il progetto che Ceci ha sottoposto al sindaco, che ha a sua volta avuto un’idea molto calzante” ha anticipato De Laurentiis. In sostanza si tratta di erigere una statua, come ha svelato anche lo stesso Manfredi: “Maradona è diventato il più grande calciatore del mondo, pensavamo a un quartiere non del centro. Scampia, ad esempio, perché ha rappresentato nell’immaginario collettivo la zona di Napoli con le maggiori difficoltà, anche se non lo è. Con questa statua proveremo ad omaggiare la memoria di Diego e trasmettere il senso di riscatto”.

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