De Laurentiis jr con la sciarpa del Napoli. E i tifosi del Bari si arrabbiano

I tifosi si dividono sul web per il gesto del presidente biancorosso: “Mancanza totale di rispetto”; “Però Aurelio nel 2018 posò con la nostra…”

La sciarpa della discordia. Quella del Napoli, indossata da Luigi De Laurentiis durante le celebrazioni dei campioni d’Italia, divide i tifosi del Bari. Il primogenito di Aurelio, patron del Napoli e della Filmauro, è infatti presidente della squadra biancorossa dall’estate 2018.

I FATTI

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Nell’ultimo giorno di luglio di quell’anno, il sindaco di Bari, Antonio Decaro, assegnò alla Filmauro il titolo sportivo della massima squadra del calcio cittadino, che non era stata iscritta all B e sarebbe ripartita dalla D come Ssc Bari. In quei giorni, dunque, comincia quella multiproprietà già destinata, nel medio e breve periodo a “dividere” la tifoseria biancorossa, peraltro da oltre 40 anni gemellata a quella della Salernitana, fiera avversaria di quella napoletana proprio come quella barese.

IL PROBLEMA

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Per circa quattro stagioni, a partire dal 2018-19, con il Bari in D e subito promosso in C e per le successive tre (2019-22), quelle impiegati dai biancorossi di Luigi per risalire in B, la multiproprietà è stata tollerata, anche accettata, perché i due club hanno militato in due campionati lontani. Nel frattempo, la Federcalcio l’ha abolita per il futuro onde evitare il ripetersi del caso Lotito (Lazio-Salernitana). Dopo una serie di ricorsi dei De Laurentiis, tutti respinti dalla giustizia sportiva, e per vitare l’incancrenirsi della lotta a livello di giustizia ordinaria, la Figc e i De Laurentiis (la Filmauro) hanno raggiunto la scorsa estate un accordo secondo cui i proprietari di Bari e Napoli dovranno vendere uno dei due club entro il 30 giugno 2028, prorogando di fatto una norma che sarebbe dovuta valere sino al 2024: fermo restando il divieto per due società appartenenti allo stesso proprietario di partecipare alla stessa categoria.

LA STAGIONE IN CORSO

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Nella stagione in corso, il Napoli ha vinto lo scudetto dopo 33 anni, il Bari – nonostante un annunciato piano triennale per salire – è già in lotta per riconquistare la A. Ai neopromossi biancorossi, infatti, manca un punto per ottenere il terzo posto matematico e disputare i playoff per la promozione nella massima serie dalla posizione più favorevole. Insomma, la necessità di vendere il Bari in caso di promozione è tornata d’improvviso all’ordine del giorno e ha accompagnato gli ultimi mesi di campionato.

FESTA E DISCORDIA

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Nel fine settimana, però, la situazione è, in qualche modo, precipitata. Luigi De Laurentiis sabato scorso ha assistito all’1-1 del Bari a Modena. Risultato che, combinato col 2-1 inflitto dal Genoa all’Ascoli, ha dato ai liguri la promozione diretta, negandola invece al Bari, che potrà andarci solo tramite i playoff. Il che ha sollevato più di un mugugno per l’occasione mancata tra i tifosi, che in oltre tremila hanno assistito alla sfida del Braglia. Il giorno seguente, il presidente biancorosso, che in passato ha parlato del Bari come un “asset” con una “fan base molto attaccata alla squadra”, è stato a Napoli per festeggiare lo scudetto della società del padre. Nulla di male. Era accaduto altre volte in questi anni. Ma stavolta ha indossato la sciarpa celebrativa. La foto che ha immortalato il gesto ha diviso i tifosi che sui social si sono scatenati. “Capisco la vittoria aziendale ma l’inopportunità di mostrarti con quella orrida sciarpa è una forma di totale mancanza di rispetto verso una tifoseria che ti ha lasciato a bocca aperta solo 24 ore fa a Modena. I colori, i simboli, l’orgoglio, l’appartenenza sono il core del calcio e del tifo e tu non lo sai. Vendici, vendici bene, ma vendici”, è l’accusa di Roberto Maffei, dentista e storico ultrà biancorosso, nonché garante della tifoseria nell’estate del 2018, quando si è assegnato il titolo sportivo del club alla Filmauro. Gli ha fatto eco Pino, altro storico tifoso biancorosso: “Il suo destino/obiettivo è prendere il posto del padre alla guida del Napoli. E allora si decida una volta per tutte a vendere il Bari perché questa immagine è difficile da accettare. Il piede in due scarpe non lo vogliamo”.

Nicola non offre appigli: “Si può accettare tutto o quasi nel calcio attuale, ma questo no… Bari e i baresi meritano rispetto. Più cauta è Rosa: “Sperando che la vicenda della foto del nostro presidente con la sciarpa del Napoli finisca al più presto possibile, vorrei fare giusto una precisazione: a suo tempo nel 2018 quando il Bari fu dato ai De Laurentiis, venne il papà Aurelio a Bari a firmare le carte e si fece una foto con indosso la sciarpa del Bari… cosa dovevano fare allora i napoletani? Io amo la mia Bari”. Chiusura dedicata a un altro Nicola, nome classico in riva all’Adriatico: “… Non ha fatto nessuna mancanza di rispetto perché non è di certo un tifoso del Bari, come non lo è del Napoli, ma è tifoso delle sue aziende…”.

Che tutto sia avvenuto proprio durante il triduo (7-9 maggio) dedicato ai festeggiamenti dedicati a San Nicola, tra l’altro protettore dei “forestieri”, aggiunge un po’ di colore in una vicenda divisiva che tutti, probabilmente, sarebbero disposti a dimenticare a una condizione: che il Bari torni in A dopo 12 anni. E che ovviamente sia venduto.

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