De Laurentiis da Vespa: “Non venderò Osimhen. Vorrei che Spalletti aprisse un ciclo”

Il presidente del Napoli a “Cinque minuti” su Rai1: “Domenica accadrà qualcosa di incredibile. Stiamo preparando una bellissima festa”

Adesso che anche l’aritmetica ha confermato che il Napoli è campione d’Italia, comincia a farsi spazio la necessità di programmare per il futuro. Aurelio De Laurentiis lo sa, è un imprenditore scaltro, capace di grandi conquiste nel calcio. Durante il programma “Cinque minuti”, condotto da Bruno Vespa, il presidente ha già tracciato alcune scelte.

A partire dall’intenzione di confermare Luciano Spalletti, il condottiero degli azzurri nel terzo storico titolo. “È un mito che inseguivo da dieci anni, finalmente l’ho portato qui e lui mi ha riportato in Europa dopo la crisi per il coronavirus. Adesso vorrei che si aprisse un ciclo con la sua guida, perché è un grande leader. Per questo ho esercitato l’opzione a mio favore sul suo contratto, ora la parola spetta a lui. Napoli nasce da una sirena, Partenope, quindi bisogna innamorarsi. Luciano ha dichiarato di essersi innamorato di questa città. Ha vinto il primo scudetto qui dopo i due campionati conquistati in Russia, è diventato un eroe ed è giusto che lui ne goda” ha detto De Laurentiis.

osimhen e la festa

—  

Chiaramente, una stagione così incredibile ha fatto lievitare il valore di quasi tutta la rosa. Victor Osimhen è uno dei pezzi più pregiati della squadra, che ha attirato tante attenzioni. “Non lo venderò” ha garantito il presidente con tono fermo. “Mi hanno offerto 2,5 miliardi per il mio gruppo e poi un miliardo per il Napoli, ho rifiutato entrambe le proposte. Bisogna fare budget precisi in base a quello che offre il mercato, facendo gli imprenditori: nel calcio come nella vita ce ne sono di vari tipi” ha proseguito. Per tutta la città è cominciato un periodo di celebrazioni: “I napoletani stanno festeggiando da almeno un mese, domenica accadrà qualcosa di incredibile. Stiamo preparando una bellissima festa scudetto, che poi proseguirà con Napoli-Inter e ancora dopo. La cosa bella è che qui la festa continuerà sempre”. Il discorso si è poi spostato sul piano sociale della contrapposizione tra Nord e Sud. De Laurentiis non nasconde una lodevole ambizione. “Il Meridione è una parte importantissima di un Paese disunito, 150 anni non sono nulla, però nel 1200 eravamo l’Italia dei Comuni e siamo rimasti tali. Potremmo essere i primi al mondo a unificare tutto” ha concluso.

Precedente Dai punti scudetto alle sconfitte che bruciano: per Pioli la Lazio è sempre "speciale" Successivo Dia, Lautaro, Osimhen: Rami Abdel vince la 33ª giornata del Fantacampionato