De Ketelaere-Milan, chiusura a un passo: il retroscena dell’allenatore del Bruges

Che la trattativa tra il Bruges e il Milan per Charles De Ketelaere fosse agli sgoccioli lo si era capito da diversi segnali degli ultimi giorni, se non settimane, pur parzialmente annebbiati dal braccio di ferro tra i due club sul filo dei milioni mancanti tra domanda e offerte.

De Ketelaere e la mossa decisiva per prendersi il Milan

Prevedibile era anche che per chiudere la partita servissero passi avanti reciproci, ma meno immaginabile era che la svolta definitiva sarebbe stata avvicinata da un sacrificio del giocatore, pronto a tagliarsi circa 200.000 euro a stagione sul quinquennale da 2,5 netti già concordato con la coppia di dirigenti del Milan Massara-Maldini. Questa mossa, insieme alla percentuale sulla futura rivendita garantita dai rossoneri ai belgi, ha permesso di sbloccare l’empasse e di passare alla fase conclusiva, quella dello scambio dei documenti.

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Milan-De Ketelaere, le cifre

Una volta conclusa la parte burocratica, quindi, De Ketelaere diventerà a tutti gli effetti un giocatore del Milan, pronto a versare 32 milioni di parte fissa più tre di bonus più, appunto, la percentuale sulla rivendita e tutte le parti saranno state accontentate, compreso il Bruges, consapevole da tempo dell’impossibilità di tenere in rosa un giocatore che sarebbe andato a scadenza nel giugno 2023 e ormai già focalizzato sul trasferimento in Italia.

Bruges, parla l’allenatore: “De Ketelaere aveva paura di infortunarsi”

A confermare quest’ultimo aspetto è stato direttamente l’allenatore del Bruges Carl Hoefkens, che in conferenza stampa alla vigilia della seconda di campionato contro l’Eupen ha svelato un retroscena circa la mancata partecipazione di De Ketelaere agli allenamenti degli ultimi giorni, presa direttamente dal giocatore: “Charles ci ha detto che allenarsi stava diventando troppo pesante mentalmente e che aveva paura di infortunarsi, quindi non abbiamo potuto fare altro che smettere di farlo allenare con il gruppo. Se sono deluso? No, conosco Charles da molto tempo e ho seguito da vicino la sua crescita, ma da allenatore devo pensare solo a chi è al 100% focalizzato sul gruppo. Che consiglio gli darei se se ne andasse? Di continuare a fare quello che ha fatto qui”.

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