De Ketelaere inventa, Miranchuk e Scamacca segnano: l’Atalanta batte 2-0 l’Udinese ed è 4ª

Vittoria decisa nel primo tempo dai gol dei due attaccanti su assist dell’ex Milan. Gasperini ritrova anche Hateboer

dal nostro inviato Andrea Elefante

27 gennaio 2024 (modifica alle 17:53) – bergamo

Al Gewiss non si passa: con la quinta vittoria casalinga consecutiva (sei compresa la Coppa Italia con il Sassuolo), ancora a porta imbattuta, l’Atalanta si prende almeno per una notte il quarto posto, in attesa del risultato della Fiorentina. I dodici giorni di sosta forzata non hanno spento la squadra di Gasperini, l’urgenza di allontanarsi dalle zone più critiche della classifica non ha rivitalizzato più di tanto l’Udinese, che nelle ultime quattro gare ha fatto appena un punto e incassato nove gol. Stavolta non le sono fatali i minuti finali della gara, ma quelli del primo tempo: il 2-0 di Scamacca arriva subito prima di rientrare negli spogliatoi e a posteriori si rivelerà una leggerezza anche quella. 

LE SCELTE

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Gasperini ripropone quasi integralmente l’Atalanta che ha demolito il Frosinone, prima della “sosta forzata”: unica variante, obbligata visto l’infortunio di Koopmeiners, è Miranchuk – e non Pasalic – nel tridente offensivo assieme a De Ketelaere e Scamacca, alla seconda di fila da titolare. Per il resto è la Dea “base”, con l’emergente Holm confermato sulla fascia destra. Cioffi, come anticipato alla vigilia, si fida di Perez che è dato in partenza nelle prossime ore, e a lui affida la guida della linea a tre, completata da Ferreira e Kristensen. Ebosele e Kamara sulle fasce, il capitano Pereyra, che ha alle spalle un affaticamento muscolare, parte in panchina: gioca Thauvin alle spalle di Lucca, con Samardzic preferito al più solido Payero, assieme a Walace e Lovric. 

PRIMO TEMPO

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Dire monologo forse è esagerato, ma sicuramente l’Atalanta si prende il governo della partita e non lo lascia per 45’: non a caso il 2-0 arriva quando è stato appena chiamato il recupero e a livello psicologico, ovviamente, per l’Udinese è una brutta botta. Cioffi aveva proposto una squadra piuttosto bassa, soprattutto sulle fasce, ma aggressiva abbastanza per sporcare le soluzioni di aggiramento dell’Atalanta, a cui manca un po’ di profondità, nonostante il gioco si appoggi molto su Scamacca, sicuramente più dinamico e dentro la partita, come chiesto da Gasperini. Sue le prime due chance – un tiro centrale e uno a giro, fuori di poco – più una sponda per un tentativo di Scalvini fermato da Okoye, puntuale poco dopo anche su De Ketelaere. E’ il segnale della crescita del belga, preceduta dalla chance migliore per Scamacca, attivato da Ederson, ma frettoloso nel tiro che meritava uno stop e più calma per mirare la porta. Ma il decollo di CDK era nell’aria: straordinarie per intelligenza la costruzione e la rifinitura, con la collaborazione di Ruggeri, per l’1-0 con rimorchio di Miranchuk, anche un po’ fortunato nella girata in porta; al fosforo anche l’assist per il 2-0 di Scamacca, su rimessa laterale a lunghissima gittata di Holm, a mettere in evidenza i limiti difensivi, in particolare di Ferreira, dell’Udinese. Che pure aveva cercato di reagire bene allo svantaggio, impegnando Carnesecchi prima con Ebosele e poi con Samardzic. 

SECONDO TEMPO

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L’Atalanta a quel punto ha in mano la partita perfetta, nel senso che ha più qualità, e abbastanza fisicità, per reggere i possibili tentativi dell’Udinese di rimetterla in piedi. Volenterosi, ma non particolarmente efficaci: il muro nerazzurro – come spesso in casa – è molto solido e Carnesecchi è impegnato solo da Walace e da una punizione di Lovric, con un pallone che diventa improvvisamente “scivoloso”. Ma in realtà l’occasione da gol più nitida è per l’Atalanta, con girata volante di Holm – ispirato ancora da CDK – a cui Okoye oppone un tuffo anche un po’ plastico per evitare un passivo più pesante.

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