De Boer, prima alla “Scala” Alle 18 l’esordio a San Siro

Frank de Boer invoca tempo, ma è il primo a sapere che ce n’è poco. Anche quando in conferenza fa capire al traduttore che ha inteso la domanda in italiano e risponde in fretta perché si è fatto tardi. Oggi il tecnico olandese farà il suo esordio a San Siro e non nasconde la delicatezza del momento: “La prima in casa è molto importante, l’Inter e gli interisti devono essere una cosa sola (in italiano dice “tutti insieme”, ndr.). Ognuno deve dare il 100%. Il pubblico è decisivo e deve essere sempre con noi, anche quando commetto o commettiamo degli errori”.

orgoglio e 4-3-3 — Pur con tutti gli alibi del caso, la sconfitta di Verona ha portato anche lui sul banco degli imputati, soprattutto per quello stravolgimento tattico legato alla difesa a tre. “Un’occasione per zittire le critiche? Non so se qualcuno non crede in me, ma io sono convinto di poter arrivare al successo. Per questo ho lasciato l’Ajax per venire all’Inter. In rosa ci sono calciatori esperti che hanno giocato in vari campionati e con ogni modulo, quindi sanno adattarsi. Il problema è trovare gli automatismi, anche se continuo a ritenere il 4-3-3 il sistema migliore. La maggior parte delle gare le giocheremo così”.

al top in un mese — Per gli automatismi serve appunto tempo. E la giusta condizione fisica. E qui si va al nocciolo della questione, perché FdB ribadisce che tutto passa dalle gambe: “La mia filosofia di gioco richiede una forma ottimale. A Verona abbiamo tenuto un tempo, poi siamo calati. Ogni allenamento ci darà qualcosa in più, speriamo nel giro di un mese di essere al meglio”. Detto che i tifosi si “toccano” perché la Juve arriva a San Siro tra appena 20 giorni, il tecnico quando si era insediato (il 9 agosto) aveva parlato di gennaio per vedere la “sua” Inter.
appartenenza — Complice anche l’incontro che ha appena avuto con Zhang e Thohir, l’olandese tocca anche i tasti dell’appartenenza: “La proprietà vuole tornare in alto, è stato bello incontrarci, ci stanno supportando in ogni modo. Voglio giocatori che siano orgogliosi di indossare questa maglia e che diano tutto per raggiungere gli obiettivi. Quella col Palermo sarà una gara diversa. Sono convinto che possiamo arrivare almeno terzi”.

dribbling sui nuovi — Soltanto risposte vaghe invece sulle posizioni dei giocatori in campo e sui nuovi arrivati Gabigol e Joao Mario: “Banega regista basso? No comment. Medel difensore? So che può giocare anche lì. Joao Mario sa coprire i tre ruoli di centrocampo, così come Gabigol quelli d’attacco, ma non voglio parlare di loro perché non sono ancora interisti e perché ora la testa deve essere soltanto al Palermo”.
come ragazzi al parco — Contro cui mancheranno, oltre ad Andreolli ed Ansaldi, anche Nagatomo (risentimento al soleo), Erkin e Jovetic, in uscita. De Boer ha i terzini contati e responsabilizza la squadra lasciandola libera sino a stamattina. Nessun ritiro (in carriera non ne ha mai fatti) e tanti video. Anche a bordo campo, come quando ieri i titolari hanno fatto gruppo attorno al pc del tattico Kreek per studiare alcune situazioni di gioco. Ma che il clima sia improntato alla distensione lo dimostra anche il siparietto di fine seduta. Alcuni giocatori provano sui calci piazzati, mentre De Boer e il suo staff siedono sul prato a gambe incrociate come ragazzini al parco e si scambiano le impressioni di turno.
mauro e san siro — Le premesse per non steccare anche la prima in casa ci sono tutte. A partire dalla risposta del pubblico, che anche nella scorsa stagione è stato quello più numeroso nei match interni. Pur contro un avversario non di grido e con le ferie ancora in corso, sono attesi 40mila spettatori, tra cui quasi 21mila abbonati. E a livello ambientale sarà interessante vedere la reazione dei tifosi nei confronti di Mauro Icardi dopo un’estate di voci, spifferi e incomprensioni. A settembre uscirà un libro sul capitano curato direttamente anche dalla moglie Wanda Nara. Ma quello di oggi sarà un capitolo importante per Maurito, reduce tra l’altro da un luglio e agosto in cui, complice anche quel problema alla spalla che ha fatto tanto discutere durante la tournée americana, ha segnato soltanto una rete – su assist di…Alaba – nell’amichevole contro il Bayern Monaco. Come i compagni, Icardi a Verona ha steccato. In settimana si è preso per due volte – mercoledì e venerdì – le frecciatine del suo connazionale e predecessore di fascia Javier Zanetti. “Deve pensare a giocare, quando parleremo del suo contratto lo decide la società. Bisogna che impari alcuni comportamenti”, ha detto il vicepresidente. Mauro ha nella capacità di farsi scivolare tutto uno dei suoi punti di forza. Se davvero oggi gli arrivasse qualche fischio, sarà solo benzina in più per trovare quei gol che – la storia del calcio insegna – eliminano qualsiasi problema. La cabala è dalla sua: nelle ultime due in casa col Palermo ha segnato tre reti, guarnite da un assist per Perisic.

 Brega-Taidelli 

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