De Boer: “Mi darei un 7… Brozo? Grande reazione”

Frank de Boer, 46 anni, alla sua prima stagione in serie A FORTE FABRIZIO

Frank de Boer, 46 anni, alla sua prima stagione in serie A FORTE FABRIZIO

Frank de Boer tra gli attestati di stima della società e la delicata sfida di domani in casa della Sampdoria. “Cosa penso di un allenatore disoccupato che si propone tramite il suo agente? Credo sia normale, vedono la possibilità di andare a lavorare in un grande club come l’Inter. Ma non posso e voglio pensare a queste cose. Le parole della dirigenza portano serenità non soltanto allo staff tecnico ma anche per la squadra. Troppe chiacchiere non fanno bene. La fiducia di Suning nel progetto è importante e permettono di lavorare meglio. Poi è chiaro che tocca a noi avere l’atteggiamento visto contro il Torino, ma anche con la disciplina mostrata col Southampton. E non per una o due partite, sempre. A quel punto cambiare un uomo o due diventa un dettaglio. Se la squadra lavora insieme, i risultati arrivano. In tanti non sono abituati al 4-3-3, ma devono cambiare il chip nella testa. Che voto mi darei per ora? Sette, perché posso guardare tutti dritto negli occhi, abbiamo fatto tanti progressi anche nell’organizzazione intorno alla squadra. Certo, ci sono stati alti e bassi… Sarebbe un sei e mezzo, ma i professori tirano sempre su i voti. Io troppo integralista? Ho le mie idee, puoi fare aggiustamenti ma la strada rimane quella. E sono sicuro che i risultati arriveranno”.
singoli — Così l’olandese su alcuni singoli: “Ho recuperato Brozovic, cosa manca con Kondogbia? Tratto tutti allo stesso modo, Marcelo mi ha dato le risposte giuste, sa di avere sbagliato, ma si sta allenando duro, con l’atteggiamento migliore. E quando tocca a te, devi dare le risposte giuste. Brozovic lo ha fatto. Kondogbia sta migliorando ma non ha ancora avuto la stessa reazione, poi ha un problemino per cui non sarà convocato per Genova. Se sono uno che si arrabbia con i giocatori? Dopo Bergamo lo ero molto perché l’avevamo preparata in un modo ma l’abbiamo giocata in un altro, poco compatti. Joao Mario davanti alla difesa? So che non è la sua posizione preferita, ma ha fatto bene e non vedo perché cambiare. In base a cosa scelgo chi gioca tra Candreva, Eder e Perisic? All’atteggiamento durante la settimana, alla condizione e all’avversario che avranno di fronte. Nelle ultime gare Eder mi ha dato più garanzie, ma bisogna anche tenere conto delle tre gare in una settimana. Se la squalifica di Medel mi ha fatto scoprire un nuovo centrocampo? Gary ha sempre dato tutto, ma dei tre visti contro il Torino sono più che soddisfatto. Voglio rivederli e devono dare sempre tutto come fa Medel”. Dall’inviato Luca Taidelli

Dal nostro inviato Luca Taidelli 

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