David Beckham, è bufera, sarà testimonial del Qatar: ha venduto l’anima al diavolo schiavista per i petrodollari?

David Beckham, icona del calcio mondiale, su di lui si scatenato un buferone: per denaro si è venduto ai Sauditi. Il paladino dei diritti umani ha fatto un clamoroso autogol: da  ambasciatore Unicef a testimonial per il Qatar.

Cioè “uno dei paesi più illiberali del mondo,” come spiega Amnesty International Uk . Con un comunicato che trasuda indignazione, rabbia, stupore, incredulità. Uno scivolone.

David Beckham ha accettato di prestare il suo volto e le sue parole alla campagna di promozione della Coppa del mondo che si svolgerà appunto nello Stato della penisola Arabica. Un emirato che non gode di grandi simpatie. 

Addirittura altri paesi musulmani (Maldive comprese) l’hanno accusato di sostenere gruppi integralisti come Hamas (l’organizzazione terroristica palestinese islamista, sunnita e fondamentalista) e come i Fratelli Musulmani, altra organizzazione islamista fondata in Egitto dopo il collasso dell’Impero Ottomano.

Poi quest’anno, a gennaio, Qatar e monarchie del Golfo hanno risolto la crisi.  Si sono riconciliate. Gli Stati Uniti ci hanno messo una pezza. E forse pure il calcio.

Pesanti le accuse a David Beckham che piovono da ogni parte. Tipo “ ha venduto l’anima al diavolo”, “ha messo i soldi davanti alla morale”,  “i soldi davanti ai principi“. Il Ceo di Amnesty Uk, Sacha Deshmukh, lo ha invitato ad “informarsi seriamente sulla situazione dei diritti umani in Qatar“.

E la situazione è allarmante: i lavoratori migranti sono maltrattati, non hanno libertà di parola, sono impietosamente sfruttati, spesso nemmeno pagati.

In dieci anni i lavoratori impiegati nella costruzione degli stadi sono stati decimati. Si parla di migliaia di morti dovute alle proibitive condizioni di lavoro.

Finora la piccola monarchia (assoluta) l’ha fatta franca. Amnesty Uk accusa apertamente il Qatar di “schiavismo“ e lo Spice boy (marito della cantante inglese Victoria Adams delle Spice Girls) di “pura avidità“. E poi: “Che bisogno aveva  Beckham di accettare questo denaro quando già ne guadagna abbastanza e vanta un patrimonio, scrivono i tabloid di Londra, che si aggira sul miliardo di dollari?“.

L’ex stella del Manchester Utd (265 partite), del Real Madrid (116) e della Nazionale (115) – ma ha fatto pure una comparsata nel Milan prima di volare a Los Angeles, alla corte del ricchissimo club dei Galaxy – intascherà una fortuna: 177 milioni di euro.

Diciamolo: il petrolio si è preso il calcio. Il Qatar in particolare ha comprato il Paris Saint Germain  con un fondo sovrano. Chiara la strategia degli arabi: accattivarsi le simpatie degli Occidentali e moltiplicare gli affari in Europa. Il calcio è il loro cavallo di Troia. È sempre più business e meno sport. E ai tifosi non interessa da dove provengono i soldi.
Quanto ai Governi meglio stendere un velo pietoso; fingono di occuparsene, stanno zitti e gioiscono dei petrodollari. A loro basta registrare gli enormi flussi di cassa. Al resto , ai diritti umani, ci penseranno Amnesty e dintorni. Governi peggiori dei tifosi.

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