D’Aversa: “Futuro al Parma? Devo valutare il progetto”

PARMA “Dopo la rifinitura scopriremo quanti saremo a Genova: ieri eravamo in 13, compresi i ragazzi della Primavera, oggi valutiamo tutte le situazioni”. Lo ha dichiarato il tecnico del Parma, Roberto D’Aversa, in vista del prossimo impegno di campionato, contro la Sampdoria: “E’ l’ultima conferenza prepartita del campionato, ringrazio tutte le persone che lavorano a supporto della prima squadra: ci tengo a ringraziarli personalmente. Mi dispiace per l’esito finale, credo sia anche normale per chi è qui da diverso tempo e ha fatto qualcosa di importante per fare sì che questo club uscisse fuori da una situazione particolare, ancora prima che arrivassi io. Purtroppo quest’anno non sono riuscito a preservare la categoria, c’è dispiacere da parte mia, quel che mi sento di dire è che i tifosi devono continuare a fare quel che hanno sempre fatto, dimostrare vicinanza soprattutto nei momenti di difficoltà, affinchè l’anno prossimo questa squadra possa tornare nella categoria che gli compete, ovvero la Serie A”.

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Il campionato e il futuro

D’Aversa fa il punto sui momenti salienti della nuova esperienza al Parma, aprendo all’eventuale permanenza al club crociato: “Quanto accaduto non cancella i 3 anni e mezzo precedenti. Andiamo a Genova per affrontare una bella partita nonostante la retrocessione. Cercheremo di onorare l’ultimo impegno di campionato come si è cercato di fare in tutte le partite, sperando di evitare qualche errore che purtroppo quest’anno ci ha condannati alla retrocessione. Nonostante i risultati negativi questi ragazzi avrebbero meritato qualcosa di diverso, per le prestazioni. Io ho un altro anno di contratto: la società farà le sue valutazioni e vedremo se il futuro sarà ancora insieme o meno. Valuterò quando mi sarà presentato un progetto. Per Parma non conta la categoria, quando sono venuto la prima volta era in Lega Pro, avevo possibilità in B ma non ho avuto dubbi: a livello di trofei europei è la quarta società in Italia. Il mio dispiacere è che i risultati non abbiano rispecchiato le prestazioni di questi ragazzi, la partita che ha influenzato il percorso è stata quella contro il Sassuolo all’andata. Quando siamo passati in vantaggio, come a Firenze, la nostra lacuna è stata di non fare sì che la gara scemasse con l’esperienza; è successo anche contro il Genoa in casa. Molto probabilmente il motivo principale da quando sono tornato è stato quello di non avere la lettura della partita, l’esperienza che ti facesse portare a casa il risultato. Emblematica è stata anche la gara di Cagliari”.

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L’esperienza

“Quest’anno mi ha insegnato molto di più rispetto a quegli anni dove abbiamo fatto ottime cose. In questi ultimi due mesi ho dormito veramente poco, ho ripensato a come sia stato possibile quel che è successo, considerando che le occasioni per tirarci fuori sono state tante. Questi sei mesi non possono cancellare quanto di buono si è fatto in passato. Sarà il tempo a dimostrare cosa mi ha insegnato questo periodo. Nelle situazioni bisogna sempre trovarsi. Tante persone mi dimostrano più affetto adesso, in giro per Parma sto ricevendo molti attestati di stima e questo dimostra che questa è una città che nei momenti di difficoltà ti dimostra calore e importanza dei rapporti. Quel che bisogna fare è ragionare sulle esperienze sperando che quel che è successo possa insegnarci qualcosa, sarà il tempo a dirlo”.

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