Pare un calciatore in missione, questo Danilo. Un calciatore alla ricerca della comfort zone perduta, dopo aver smarrito per strada le certezze che irrobustivano la sua armatura da solido e fiero capitano. Ma le risposte ottenute in questo primo scorcio di stagione sono state finora interlocutorie per il difensore, se non del tutto negative. L’avvio di annata si sta rivelando complesso oltre ogni più modesta previsione: con la maglia della Juventus, ma anche con quella del Brasile. Ecco, la Nazionale. Di fronte al repentino ridimensionamento in bianconero, sotto la gestione di Thiago Motta, Danilo nelle ultime due soste ha atteso gli impegni con la casacca verdeoro come una boccata d’ossigeno. Ma anche in patria, ora, qualcosa sembra scricchiolare.
Il Brasile vince
Strascichi della deludente Copa America in estate, con la Seleçao eliminata anzitempo e duramente contestata dai tifosi. Un ciclone che aveva travolto più o meno tutti, a partire dal capitano: Danilo, appunto. Che con la fascia al braccio è sceso in campo anche la scorsa notte, attirando però altre critiche su di sé, nonostante la vittoria di misura su un Cile in crisi d’identità. Il successo di Santiago ha raddrizzato la classifica di un Brasile per cui la qualificazione al Mondiale 2026 è ancora tutta da conquistare, ma il bianconero è finito nel mirino della critica per il gol incassato a freddo, quando l’ex napoletano Edu Vargas ha incornato indisturbato a centro area, saltando proprio sopra la testa di Danilo. In difficoltà, poi, anche nel corso della gara: poco propositivo in avanti, poco sicuro pure dietro.
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