Dall’Helsingborg all’Arsenal Inter, che disastri in Europa!

Non è stata una cosa nuova per l’Inter. Di scivoloni europei, prima della figuraccia con l’Hapoel Beer Sheva, nella recente (e anche meno recente) storia nerazzurra ce ne sono stati tanti. I gol di Vitor e Buzaglo hanno fatto esplodere la rabbia di un San Siro che ha rumoreggiato dall’inizio alla fine, ma succedeva così anche nelle stagioni scorse, anche se forse era un’Inter diversa, come quella del Trap che nell’87 perse in casa con i finlandesi del Turun Pallousera (!) salvo ribaltare il risultato al ritorno: segnò tale Mika Aaltonen che infatti fu acquistato da Pellegrini, ma in A giocò nel Bologna e mai in nerazzurro. Il viaggio a ritroso nel tempo impone altre due fermate: Inter-Lugano 0-1 del 26 settembre 1995 con Suarez temporaneamente in panchina ed eliminazione dalla Coppa Uefa al primo turno; Inter-Helsingborg 0-0 del 23 agosto 2000 con Recoba che all’ultimo secondo sbaglia il rigore che valeva i supplementari e Lippi che manca l’accesso ai gironi di Champions, buttato fuori dai semi-sconosciuti svedesi ai preliminari.

JORDI — Il tuffo nel passato continua, nel terzo millennio, con la sconfitta del 22 febbraio 2001, negli ottavi di finale di ritorno di Coppa Uefa. L’Inter aveva pareggiato in casa dell’Alaves all’andata, ma nel match di ritorno i nerazzurri vennero puniti da Jordi Cruijff (figlio del più celebre Johan) e da Tomic. Finì 2-0 e l’Alaves volò verso la sua prima (e unica) finale della storia, che finì 5-4 per il Liverpool di Houllier. Oggi sembra essere tornati indietro di 15 anni, con l’Alaves a scrivere la storia (ha appena vinto al Camp Nou) e l’Inter a rimediare magre figure europee.

PASSATO — Un altro episodio incredibile, è quello della stagione 2003-04. L’Inter di Cuper, all’esordio in Champions contro l’Arsenal nel vecchio Highbury, tirò fuori una delle migliori partite dell’intera storia nerazzurra. La sbloccò Cruz, raddoppiò l’olandese Van der Meyde (che esultò con la solita mitragliatrice) e triplicò Martins, con capriole annesse. Cuper, però, non poteva sapere che un mese dopo sarebbe stato esonerato dopo la sconfitta col Brescia. A San Siro, il 25 novembre del 2003, l’Inter di Zaccheroni fu travolta da un Arsenal indiavolato e straripante. Lo “stop and go” di Henry ai danni di Zanetti e il sinistro a beffare Toldo è rimasto nella memoria come uno dei gol più belli del francese. Quella sconfitta (e il successivo pari in casa della Dinamo Kiev) costò il passaggio del turno all’Inter.
POST TRIPLETE — Lo scivolone europeo capitò anche all’Inter di Leonardo, che era campione d’Europa in carica. Il brasiliano prese la squadra che non legò mai con Benitez dopo il triplete con Mourinho e la portò fino ai quarti di finale, dove beccò lo Schalke. Il 5 aprile del 2011, il gol di Stankovic al volo da centrocampo illuse San Siro, che già immaginava una semifinale di Champions. Fu l’inizio della fine, in un match dove segnò Raul, fece doppietta Edù e Ranocchia fece gol nella sua porta. Finì 5-2 e la qualificazione fu compromessa già nei primi 90 minuti.
finlandesi e TURCHI — L’ultima partita che i tifosi dell’Inter avrebbero voluto cancellare era quella del 14 settembre 2011, l’esordio in Champions con il Trabzonspor. I nerazzurri persero 1-0 in casa, puniti dal sinistro di Celuska, che aveva appena giocato (si fa per dire) in Italia con la maglia del Palermo. Per lui 14’ complessivi in rosanero e il successivo approdo in Turchia. La sua spaccata vincente, dopo la traversa di Altintop, fu solo il preludio all’esonero di Gasperini, che fu sollevato dall’incarico dopo la sconfitta 3-1 di Novara, una settimana dopo. De Boer non corre questo rischio.

 Giuseppe Di Giovanni 

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