“Dall’Europa alla D, per me il calcio è cuore. E ho mandato la mia Samp a quel paese”

Dagli inizi al Borgoratti ai sedicesimi di Europa League con l’Atalanta, al Ligorna: “Basta un attimo, una cosa fatta bene o una andata male e vai dalle stelle alle stalle”

Passare dai sedicesimi di Europa League alla Serie D nel giro di quattro anni, per un calciatore, potrebbe rivelarsi deleterio. Figurarsi se accade quando hai appena 30 anni e dovresti essere nel miglior periodo della tua carriera. Luca Rizzo, ex Samp, Bologna, Spal e Atalanta, lo sa bene. È passato dal Westfalenstadion di Dortmund per Borussia-Atalanta a un piccolo impianto comunale di Genova per Ligorna-Vado, big match del Girone A di Serie D. Eppure, nei suoi occhi e nelle sue parole non c’è rabbia né frustrazione, se non per qualche episodio avvenuto specialmente in sede di mercato. Per accettare la D dopo aver calcato palcoscenici ben più prestigiosi ci vuole coraggio, attributo che a Rizzo sicuramente non manca. Un lungo viaggio il suo, molto diverso rispetto a quelli di tanti colleghi.

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