Dalle incomprensioni alla conferma di Zhang: Inter, ecco la rivincita di Inzaghi

Prima degli ottavi contro il Porto aveva detto: “Credo nella vittoria della Champions”, ed è riuscito a guidare la squadra fino alla finale. Non sempre si è sentito “protetto”, ma non ha mai mollato e, con in tasca il biglietto per Istanbul, può stuzzicare qualche top club. Dopo le parole del presidente, a fine stagione l’Inter lo “blinderà”?

È stata la sua notte. Anzi, un’altra delle sue notti. Perché quando le squadre di Inzaghi si giocano sotto la luce dei riflettori qualcosa di importante, una coppa o un passaggio del turno, in Champions o in Coppa Italia, difficilmente sbagliano. Succedeva alla Lazio e succede anche all’Inter. Merito solo dei calciatori? Sicuramente no. Nelle notti da… dentro o fuori, Simone è un fuoriclasse, uno che sta quasi sempre… dentro e che alla fine sorride. Come ieri sera. Quando il presidente Zhang lo ha confermato anche per il 2023-24 (“Non vedo perché dovremmo cambiare allenatore. Inizieremo la terza stagione con Inzaghi” ha detto il numero uno di viale della Liberazione a Sportitalia) e il tecnico di Piacenza in conferenza stampa ha certificato un interismo mai nascosto: “Ho un contratto anche per l’anno prossimo e la mia volontà è assolutamente quella di rimanere”.

FUTURO

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Inzaghi ha già un contratto con l’Inter fino al 2024: lo ha firmato lo scorso giugno e gli garantisce uno stipendio da 5,5 milioni netti più i bonus legati ai risultati della squadra. Quest’anno ha già da tempo superato i 6 milioni. E il tassametro ancora corre… A dispetto del “pezzo di carta” depositato in Lega e delle parole post trionfo nel derby, qualcosa da sistemare c’è. Perché non sempre in questo 2022-23 la dirigenza è stata contenta del rendimento della squadra (e dunque del lavoro del tecnico), ma allo stesso tempo non sempre Simone è stato felice del supporto ricevuto. Adesso prevale il desiderio di festeggiare (almeno per qualche ora) la finale di Champions raggiunta, poi l’obiettivo sarà garantirsi un posto tra le prime quattro in campionato (manca poco), alzare la Coppa Italia e concentrarsi su… Istanbul, dove il 10 giugno andrà in scena l’ultimo atto della coppa europea più ambita. Verrà però un momento in cui sarà necessario guardarsi negli occhi e parlarsi con franchezza per pianificare il futuro. L’a.d. Marotta non ha mai fatto mistero dei troppi alti e bassi della squadra e della continuità di rendimento che in campionato non c’è stata; il tecnico ha sottolineato in più occasioni, l’ultima ieri, “chi c’è stato e chi c’è stato un po’ meno (al suo fianco, ndr)”, mentre nelle scorse settimane ha detto di sapere “da dove provengono le critiche e chi le fa”. Possibile che la società e il tecnico appianino le incomprensioni? Alla luce della pace siglata il 25 agosto 2020 a Villa Bellini tra Conte (che aveva squassato con ripetute critiche il club) e la dirigenza (che non aveva per niente gradito e pensava a un licenziamento per giusta causa), andare avanti adesso per Inzaghi e l’Inter non dovrebbe essere difficile. A patto di chiarire le divergenze.

BIG E RINNOVO

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La linea di Zhang post derby (avanti con Inzaghi) difficilmente sarà sconfessata: il numero uno nerazzurro ha lodato il suo tecnico e vuole continuare a lavorare con lui. A maggior ragione se i tre trofei che Simone gli ha regalato finora, diventassero 4 o addirittura 5. L’allenatore emiliano ha ridato una dimensione europea a un’Inter che non arrivava in finale di Champions dal 2010 e che con Spalletti e Conte non era mai andata oltre la fase a gironi. A febbraio, quando prima dell’andata degli ottavi contro il Porto aveva dichiarato che la sua squadra “poteva vincere la Champions”, molti gli avevano dato dal visionario (eufemismo). Qualcuno ora ha cambiato idea? Da quando siede sulla panchina nerazzurra, nei turni a eliminazione diretta, l’unica formazione a buttarlo fuori è stato il Liverpool, lo scorso anno negli ottavi di Champions. Nel 2021-22 in Coppa Italia ha eliminato Empoli, Roma, Milan e nella finale ha messo ko la Juventus; in Supercoppa Italia ha piegato ancora i bianconeri di Allegri. Nel 2022-23 in Coppa Italia ha estromesso il Parma, l’Atalanta e la Signora, in Supercoppa Italiana ha battuto il Milan, mentre in Champions dagli ottavi in poi si è sbarazzato di Porto, Benfica e ancora del Diavolo. Pensate che un tale ruolino di marcia sia passato inosservato ai dirigenti di altre squadre, dentro e fuori in nostri confini? E se gli arrivasse una proposta “stuzzicante”? Non sono tanti gli allenatori che arrivano in finale di Champions… D’accordo, la passata stagione lo scudetto è stato perso in maniera banale e quest’anno l’Inter non ha mai davvero impensierito il Napoli, Nelle notti in cui si fa la storia e si alzano i trofei, però, Simone finora non ha mai tremato. E con lui la sua formazione. Può rimanere con il contratto in scadenza nel 2024? Possibile, ma dopo aver centrato la finale di Champions (per ora…) è difficile che non si aspetti un prolungamento di un altro anno. Anche per poter lavorare con più serenità e “protezione”. E per quel che riguarda il mercato? Il primo anno ha perso per motivi di bilancio Hakimi e Lukaku; il secondo non ci sono state cessioni di big, ma gli acquisti sono stati quasi tutti low cost. Chiederà qualche garanzia tecnica in più dopo che finora la Uefa ha bonificato oltre 100 milioni solo di premi al club di viale della Liberazione? Possibile… Se il 10 giugno stringerà tra le mani la coppa che tutti gli interisti sognano, almeno non provare ad accontentarlo sarà complicato.

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