Dalla Spagna: “L’Inter pensa a Pjanic, il Barcellona vuole cederlo”

Secondo il “Mundo Deportivo”, i blaugrana vorrebbero salutare il bosniaco a titolo definitivo e Marotta avrebbe già chiesto informazioni

Miralem Pjanic e Giuseppe Marotta si conoscono bene. Il bosniaco ha giocato per 178 partite ufficiali alla Juventus e fu proprio l’attuale amministratore delegato dell’Inter a strapparlo dalla Roma, nel 2016. Ora il centrocampista ha 32 anni e non sta rendendo come aveva abituato tutti a Torino, con l’avventura al Barcellona terminata anzitempo e il prestito al Besiktas in dirittura d’arrivo. Così in Spagna il Mundo Deportivo sostiene che l’Inter si sia interessata al calciatore per la prossima stagione.

La suggestione

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Già lo scorso anno i blaugrana avevano inserito Pjanic nella lista degli esuberi con la necessità di tagliare il monte ingaggi. Dopo essere stato vicinissimo alla Juventus, però, il bosniaco era finito in Turchia in cerca di riscatto. Finora il suo bottino nel nuovo bianconero è di soltanto 4 assist, una miseria rispetto a quanto mostrava in Italia. Miralem non segna dall’ottobre 2019 con la maglia della Juventus e l’impressione è che stia vivendo una fase decisamente calante della carriera. Tuttavia, le qualità in senso assoluto non si discutono: regia e calci piazzati sono il suo regno, oltre all’esperienza che può sempre tornare utile.

Il quotidiano spagnolo sostiene che l’Inter abbia chiesto informazioni al Barcellona e Pjanic potrebbe quindi prendere idealmente il posto di Arturo Vidal come innesto d’esperienza dalla panchina: i catalani sono intenzionati a liberarsi del contratto del bosniaco per non trovarsi di nuovo in futuro in cerca di club interessati e la coppia Marotta-Pjanic potrebbe ritrovarsi a Milano. Uno scenario non impossibile visto il contratto che lo lega ai blaugrana fino al 2024, ma l’impressione è che il centrocampista sia un profilo differente rispetto a quelli seguiti finora dall’Inter per quella posizione. Nel caso in cui Pjanic tornasse ai suoi livelli al rientro in Italia, però, un’operazione simile sarebbe certamente di un affare.

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