Dalla Primavera dell’Inter alla nazionale: tutti pazzi per Vanheusden

Il Belgio scopre il difensore sbocciato a Milano prima di esplodere allo Standard Liegi, di cui è diventato capitano a 21 anni. Ha conquistato anche il ct Martinez

Da semplice amichevole a perfetto trampolino di lancio. L’occasione, la sfida tra Belgio e Costa d’Avorio andata in scena giovedì a Bruxelles, era di quelle ghiotte e Zinho Vanheusden, prodotto delle giovanili nerazzurre che sta trovando fortuna in patria, l’ha sfruttata al meglio.

Oltre al debutto (arrivato anche per il rossonero Saelemaekers), il giovane difensore dello Standard Liegi si è preso gli elogi a raffica della critica e i complimenti espliciti del tecnico Roberto Martinez, entusiasta dei suoi 76’ giocati. “Ha un grande futuro. L’occasione per lui è arrivata al momento giusto. Se l’è meritata e – ha assicurato nel dopo partita – l’ha sfruttata alla grande”. L’Inter, che su di lui ha mantenuto un’opzione di “recompra” e lo monitora da vicino, prende nota con attenzione.

Gli inizi

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Il sospetto che di Vanheusden si sarebbe presto sentito parlare era già sorto nei primi tempi dopo lo sbarco all’Inter, nel 2015, quando aveva solo 16 anni. Una tempestiva mossa della dirigenza nerazzurra lo strappò alla concorrenza di Psg, City e Bayern, intravedendo un futuro da protagonista per quel ragazzo di 187 centimetri che aveva iniziato a formarsi nelle giovanili dello Standard Liegi. Le prime impressioni trovarono presto conferma nel campionato Primavera e nella Coppa Italia vinte 12 mesi dopo, con tanto di gol in finale contro la Fiorentina (ovviamente di testa, una specialità di casa). Vanheusden dimostrò subito attitudine e doti da leader con quel mix di qualità, compresa l’abilità a giocare il pallone per far ripartire l’azione, che convinse anche l’allora tecnico Spalletti ad aggregarlo di tanto in tanto alla prima squadra. Purtroppo, una volta prossimo all’esordio in prima squadra, la rottura dei legamenti ne cambiò improvvisamente il destino. Dopo il lento e faticoso recupero, per Vanheusden si aprirono le porte del prestito allo Standard Liegi, un ritorno a casa per farsi le ossa e compiere il definitivo salto di qualità.

L’esplosione

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Un salto che, dopo poco più di due stagioni in patria, può dirsi compiuto. Gli 11,6 milioni versati lo scorso anno dallo Standard per acquistarlo a titolo definitivo sono state il primo attestato, la recente conquista della fascia di capitano è stata invece una sorta di consacrazione. La convocazione in nazionale, come ha spiegato il ct Martinez, è stata una diretta conseguenza. L’1-1 finale deciso dalle reti di Batshuayi e del milanista Kessié (su rigore) è servito a Martinez per sperimentare e testare potenziali elementi da inserire nel gruppo principale, proprio come Vanheusden. E ormai ha conquistato tutti, critica compresa, che in patria l’ha incoronato come “il futuro della nazionale”. A spiegare le ragioni di tanto entusiasmo, le parole dello stesso Martinez: “Mi è piaciuto molto come ha giocato, la sua partita è stata impeccabile. Perfetto nel posizionamento (nel centro destra di una difesa a tre, ndr), si è anche dimostrato tranquillo nel gestire il pallone. Ha potenziale enorme, ma bisogna dargli la possibilità di crescere”.

Scenari

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Il futuro? La situazione è chiara e strettamente legata alla crescita del ragazzo. L’Inter potrebbe riacquistarlo per 20 milioni a fronte degli 11,6 incassati un anno fa. Di fatto, ha già riflettuto sulla possibilità quest’estate, si è confrontata con la dirigenza belga e, alla fine, ha deciso di rimandare. I nerazzurri hanno deciso di aggiornarsi con lo Standard tra un po’, sei mesi o un anno, per capire se la crescita del giovane centrale proseguirà in modo costante. Nel frattempo parla il campo. Lì dove, a dispetto dei 21 anni appena compiuti, di recente si è guadagnato la fascia di capitano dello Standard Liegi.

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