Dal tifo virtuale alla città: il derby a porte chiuse apre alla sua gente

L’iniziativa del Milan ha avuto successo, gli interisti invece pensano alle bandiere sui balconi e non solo: San Siro sarà vuoto, ma solo dal punto di vista visivo

Il tempo della caccia al biglietto o dei record di incasso sembra lontanissimo. Eppure, intorno al derby di Milano non mancano le iniziative per far sentire i tifosi il più vicino possibile alle due squadre. Perché in fondo un derby che torna a emanare il profumo di scudetto merita la partecipazione totale: domenica a San Siro si scriverà un capitolo importante della storia di questo campionato.

Derby “together”

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E allora via alle iniziative, a partire da quella ufficiale del Milan, “Derby Together”. Un modo nuovo e unico per “chiamare a raccolta 500 milioni di supporters in tutto il mondo per riempire virtualmente San Siro”, recita il comunicato del club rossonero. E il fine è anche nobile, visto che il ricavato sarà dedicato ad attività benefiche attraverso la Fondazione Milan: “Acquistando i virtual ticket personalizzati per la partita, i tifosi avranno la possibilità di vincere tantissimi premi ed esperienze a forti tinte rossonere e, soprattutto, di affiancare Fondazione Milan nel progetto “Assist” a sostegno delle fasce più fragili colpite dall’impatto sociale ed economico in questi mesi difficili”.

Ai tifosi è chiesto di registrarsi a MyMilan, poi tutto riporta alle code chilometriche dei punti vendita (di una volta). Possibilità di scegliere settore, posto e fila. Più il premio finale: ricevere a casa il “Derby Pack” composto da un biglietto commemorativo personalizzato in formato digitale, una lettera di ringraziamento e un portachiavi in edizione speciale. I numeri fin qui ottenuti rispecchiano l’entusiasmo che si respira per le strade di Milano. A ieri la quota dei biglietti venduti erano già ventimila. E vista la particolarità del momento è logico aspettarsi un boom sul conto totale in prossimità del fischio di inizio.

Supremazia cittadina

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Di sicuro, le squadre non viaggeranno da sole. Come già accaduto all’andata e in coppa, c’è da aspettarsi un movimento di massa tra centri sportivi e il percorso verso lo stadio. L’orario poi garantisce una certa libertà di movimento. Fumogeni, bandiere, sciarpe, magari anche motorini, accompagneranno i pullman delle due squadre verso San Siro: un ultimo abbraccio virtuale prima di lasciare la parola al campo. Intanto la Curva Nord, la casa del tifo interista, ha lanciato l’appello a tutti i sostenitori nerazzurri. L’idea è di colorare per tutta la settimana la città di nerazzurro visto che non sarà possibile organizzare la solita coreografia sugli spalti: “La missione è semplice ma al tempo stesso impegnativa per tutti: bandiere sui balconi come nobile vessillo, vestiamoci poi di Inter, di nero e di blu”, si legge nel comunicato del tifo organizzato.

Uniti nel mondo

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Se gli interisti puntano alla supremazia cittadina, i milanisti provano a “unire” i club dei tifosi nel mondo attraverso semplici t-shirt con cui portare addosso i colori della propria squadra, senza bisogno di indossare cappello o sciarpa. Paolo Chiaravalli vive a Philadelphia e fa il grafico, ma dal primo febbraio ha messo online un nuovo sito (Milanclubworld.com). L’idea è quella di unire tutti i club con magliette da souvenir, con i posti celebrativi delle città che le ospitano più i colori rossoneri. E per il derby di domenica è pronta la collezione speciale: la t-shirt con su i “casciavit” va già a ruba.

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