Dal “telefono” a Pairetto allo scontro con Serra: per Mou i rossi stanno diventando un’abitudine

Due stagioni di rapporti tumultuosi tra l’allenatore giallorosso e gli arbitri: sono 8 i cartellini ricevuti (considerando anche i gialli) da quando allena la Roma

Altro giro, altro rosso. Comincia ad essere se non un’abitudine, quasi una costante per José Mourinho. Anche se l’espulsione di ieri nasce dalle parole poco carine (eufemismo) che il quarto uomo, Marco Serra, sembra aver rivolto all’allenatore della Roma. Che con quello di ieri è arrivato al terzo rosso stagionale, dopo le espulsioni rimediate prima della sosta per il Mondiale contro l’Atalanta alla settima giornata e contro il Torino alla quindicesima. Circostanze diverse da quelle di ieri, visto che nei due casi in questione Mou aveva litigato con i rispettivi arbitri (Chiffi con l’Atalanta e Rapuano con il Torino), mentre ieri a Cremona ha avuto a che ridire con il quarto uomo, Serra.

Nel 2022/23

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Nelle due precedenti circostanze Mourinho venne sanzionato dal giudice sportivo rispettivamente con una giornata di squalifica (saltando così la sfida del cuore con la sua Inter, a San Siro) e poi con due (mancando le prime partite del 2023, contro il Bologna in casa e con il Milan fuori). Adesso a Trigoria aspettano la sentenza odierna del giudice, che dovrebbe squalificare ancora l’allenatore della Roma. La speranza, però, è che arrivi una sola giornata, ma c’è chi anche chi teme che l’arbitro possa calcare la mano, con la conseguenza che oltre che con la Juventus domenica prossima Mourinho possa saltare anche la sfida con il Sassuolo, sempre all’Olimpico. Contro l’Atalanta Mou si infuriò con Chiffi per un mancato rigore su Zaniolo. “Chiffi mi ha detto che non c’è rigore se il giocatore non si butta. Ma se bisogna fare i pagliacci e i tuffi per avere un rigore, allora devo cambiare modo di allenare”, commentò Mou a caldo. Aggiungendo pochi giorni dopo: “L’espulsione? Per me non è una novità. Sono fatto così e non voglio cambiare dopo 22 anni di carriera”. Contro il Torino, invece, Mourinho esagerò nelle parole, riconoscendolo lui stesso e andando a chiedere poi scusa all’arbitro negli spogliatoi. In quel caso Mou diede del pagliaccio all’arbitro, ripetendolo a più riprese. Pentendosene però subito dopo.

Lo scorso anno

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Ma Mou ha vissuto un rapporto tumultuoso con gli arbitri anche nella scorsa stagione. Basti pensare al rosso diretto subito in casa contro il Napoli, quando a finire nel mirino del portoghese fu Massa. “Ci hanno tolto il diritto di vincere, manca il rosso a Zanoli ed un rigore su Zaniolo. Per me è giunto il momento di dire basta, voglio più rispetto”, disse a fine partita. Poi, a febbraio, l’episodio del gesto del telefono con Pairetto, durante Roma-Verona, dove Mou si era lamentato prima per un contrasto in area tra Ceccherini e Pellegrini e poi per le continue e perdite di tempo (ai suoi occhi) dei giocatori del Verona. Il gesto del telefono, ovviamente, era riferito al fatto che Pairetto fosse di Torino e avesse presunti legami con la Juventus. Tanto è vero che dal labiale emerse poi un “Ti hanno mandato apposta, ti ha mandato la Juventus”. Sospetti velatamente lanciati anche ieri sera nei confronti di Serra, seppur in modo indiretto. Adesso Mou aspetta la sentenza di oggi per capire poi cosa fare, anche a livello legale, come sottolineato da lui stesso ieri sera, a fine partita.

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